Nel carcere di Venezia si è impiccato un ragazzo di 22 anni, marocchino, detenuto per violazione della legge degli stupefacenti, divideva una cella con altri sei, lo riferisce Radiocarcere, sottolineando che così salgono a 38 i detenuti suicidi nel 2010.
"Naib, persona detenuta di 22 anni e di nazionalità marocchina, si è impiccato questa mattina verso le 11.00 nella sua cella del carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia, utilizzando un lenzuolo", lo annuncia in una nota Riccardo Arena, che cura la rubrica Radiocarcere su Radio Radicale e Ristretti Orizzonti. "Da quanto si è appreso - continua Radiocarcere - pare che Naib avesse già in precedenza tentato diverse volte il suicidio, tanto che era sottoposto al regime di Grande sorveglianza, accorgimento che evidentemente non è servito a impedirgli il suicidio". Naib, che viveva in una cella occupata da altre sei persone detenute, si trovava in carcere per violazione della legge sugli stupefacenti. Da poco infatti la Corte d'Appello di Venezia aveva confermato la sua condanna a 4 anni di reclusione. Radiocarcere e Ristretti Orizzonti sottolineano che il carcere di Santa Maria Maggiore di Venezia è vecchio e sovraffollato: si tratta di una struttura la cui data di entrata in funzione risale al 1926, e che potrebbe ospitare solo 111 detenuti, ma che oggi ne contiene 361. Ovvero vi è recluso il 325% di detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Da inizio anno a livello nazionale salgono così a 45 i detenuti suicidi nelle carceri italiane (38 impiccati, 5 asfissiati col gas, 1 morto dissanguato dopo essersi tagliato le vene e 1 avvelenato con dei farmaci), mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause "da accertare" arriva a 126 (negli ultimi 10 anni i "morti di carcere" sono stati 1.686, di cui 603 per suicidio).