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"In morte segreta", recital in memoria di Stefano Cucchi; a Padova, Roma e Milano
Fonte: Redattore Sociale, 14 settembre 2010
14 settembre 2010

Un recital per raccontare la vita di Stefano Cucchi, morto lo scorso ottobre nel reparto detentivo dell'ospedale Sandro Pertini a otto giorni dal suo arresto, per ricordare i suoi "pensieri, ricordi, i sogni, le contraddizioni e le emozioni". "In morte segreta" è la rappresentazione scritta e interpretata da Ugo De Vita, autore di teatro civile che ha dedicato l'opera "non alla cronaca giudiziaria, che ha portato a tredici rinvii a giudizio, ma alla vita di Stefano". De Vita spiega che ha scelto di chiamare così lo spettacolo dopo avere parlato con la madre di Stefano: "Rita Cucchi diceva sempre che le avevano nascosto il figlio. La mamma di Stefano non voleva che fosse una morte segreta, per questo ho deciso di chiamare così il mio lavoro".
Il recital è stato presentato questa mattina nella sede dell'associazione Nessuno tocchi Caino. Accanto all'autore, oltre alle deputate radicali Rita Bernardini ed Elisabetta Zamparutti, il presidente dell'associazione A buon diritto, Luigi Manconi, e il segretario di Nessuno tocchi Caino, Sergio D'Elia, anche la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi.
"Da subito - ha detto Ilaria - ho capito che lo scopo dello spettacolo non era quello di raccontare la realtà nuda e cruda, ma entrarci dentro e sentire le emozioni che abbiamo vissuto noi. Mi sento fortunata ad avere incontrato così tanta solidarietà, per questo c'è l'idea di dare vita a una associazione: quando ricevi hai anche voglia di restituire".
Ilaria Cucchi ha poi ricordato la sentenza di condanna verso alcuni agenti per la morte di Federico Aldrovandi: "Questo - ha aggiunto - dà la forza di credere che c'è un senso. Stefano per me è ancora vivo, e finché non comprenderò la verità, prima ancora della giustizia, finché non saprò perché mio fratello non c'è più, non riuscirò ad andare avanti".
"In morte segreta" rappresenta 65 minuti per "conoscere Stefano", a partire da un video in cui la sorella Ilaria e la mamma Rita raccontano la sua vita, dalla nascita ai problemi di tossicodipendenza, fino alla sera del 15 ottobre scorso, quando Stefano "è stato fermato nei pressi dell'Acquedotto e l'ho rivisto solo dopo, quando ci hanno riconsegnato il corpo".
La prima rappresentazione dello spettacolo, promosso dalle associazioni Nessuno tocchi Caino, Ristretti Orizzonti e A buon diritto, e patrocinato dal garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, e dalla Nazionale italiana cantanti, si svolgerà sabato nell'Auditorium della casa di reclusione di Padova, mentre il 21 settembre arriverà a Roma nella Biblioteca vallicelliana e il 14 ottobre a Milano presso la Biblioteca Braidense.