Ramon Berloso, il goriziano di 35 anni reo confesso dell'omicidio di due escort, è morto questa mattina alle 5.45 all'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Berloso era stato ricoverato in condizioni disperate il 5 agosto dopo che nel carcere di via Spalato a Udine, in cella di isolamento, aveva tentato il suicidio legandosi attorno al collo un lenzuolo appeso poi alle inferriate. Un agente della Polizia penitenziaria si era accorto del gesto disperato e lo ha tratto in salvo. Subito è stato accolto in terapia intensiva nel nosocomio udinese dove era stato posto in coma farmacologico. Poi era sopravvenuta la morte cerebrale.
Berloso ha lasciato tre lettere dirette ai familiari e a una amica brasiliana, giustificando il suo comportamento. Dopo serrate indagini il giovane era stato fermato nella notte del 20 luglio dalla Polizia ferroviaria nella stazione di Padova ed era stato condotto in Questura a Udine. Interrogato, l'uomo - condannato in passato per la morte di un giovane durante una rissa - aveva cominciato a fare le prime ammissioni indicando la zona, sulle rive del fiume Torre, dove aveva sepolto i cadaveri di Ileana Vecchiato, 28 anni originaria di Marcon e Diana Alexiu, escort romena di 24 anni con le quali si era incontrato dopo contatti via Internet.
Le condizioni di Ramon Berloso in questa ultima settimana dal punto di vista clinico erano state paragonate a quelle di Eluana Englaro. Il 35/enne goriziano reo confesso di aver ucciso due escort, dopo il tentativo di impiccagione nella cella del carcere, era entrato in coma vegetativo con una situazione clinica che si era stabilizzata su questo livello ed è per questo che la Procura di Udine stava probabilmente pensando alla sospensione del procedimento penale.
A questo proposito gli inquirenti avevano fatto il punto della situazione anche con i medici e stavano valutando l'applicazione degli articoli 70 e 71 del Codice di procedura penale: il secondo riguarda la sospensione del procedimento per incapacità dell'imputato, che al comma 5 richiama l'articolo precedente riferito al procedimento che è nel corso delle indagini preliminari. Berloso avrebbe dovuto lasciare a breve la terapia intensiva per essere trasferito in una Rsa in cui, questa volta senza vigilanza, avrebbe continuato la sua esistenza. La morte, sopraggiunta questa mattina alle 5.45 all'ospedale di Udine, pone uno stop definitivo ad ogni procedura e atto nei suoi confronti, anche se le indagini - sostengono gli inquirenti - non si fermeranno se non altro per appurare se la mano di Berloso ha inferto anche altri colpi mortali oltre contro le due escort uccise.