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Parte una nuova inchiesta sulla morte in carcere di Daniele Franceschi
Fonte: La Repubblica, 2 settembre 2010
2 settembre 2010

La Francia abbozza e promette giustizia per Daniele Franceschi, misteriosamente morto in una cella del carcere di Grasse. Sono le 17 di ieri quando il console generale di Nizza, Agostino Alciator Chiesa, può leggere il comunicato faticosamente stilato con il procuratore aggiunto di Grasse Pierre Arpaia. Poche righe che riassumono il primo rapporto dei due anatomopatologi francesi che martedì mattina hanno effettuato l'autopsia sul corpo del giovane italiano. "Le prime conclusioni riferite oralmente dai medici legali rilevano l'assenza di qualsiasi lesione di natura traumatica" legge il console a Cira Antignano, la madre di Daniele. È la ripetizione di quanto la Procura francese aveva sostenuto ancor prima che fosse effettuato l'esame necroscopico. Ora però la magistratura di Grasse è costretta ad aggiungere: "Per la stesura del rapporto definitivo i medici legali devono procedere ad un esame microscopico del cuore e di altri organi nonché ad altri esami, compresi quelli tossicologici. E per assicurare la continuazione dell'inchiesta nel più rigoroso rispetto della giustizia la Procura ha aperto un'inchiesta affidandolo al giudice istruttore, madame Sandrine Andrè".
Ora la stesso magistrato che ancora ieri mattina sbrigativamente liquidava la morte di Daniele come un infarto, deve avviare un'inchiesta più approfondita sul caso. E da Parigi il ministro degli Esteri Bernard Kouchner assicura: "Tutto quello che potremo fare per andare incontro alle autorità italiane e per fare luce su questa vicenda sarà fatto". Dal ministero di Giustizia francese aggiungono: "Niente verrà nascosto. Vogliamo che la famiglia Franceschi possa conoscere la verità. Sarà diritto dei familiari chiedere una seconda autopsia". Tanta disponibilità è in realtà il frutto delle pressioni del ministero degli Esteri italiano e soprattutto del console Chiesa che ha anche trovato un patronato che sostenga economicamente la famiglia Franceschi.
La vicenda della morte di Daniele è però tutt'altro che chiara. L'assenza di tracce di violenza non assolve i suoi carcerieri francesi. Il giovane la mattina del 25 agosto ha lamentato un forte dolore, è stato sottoposto ad un elettrocardiogramma e invece di essere tenuto in infermeria è stato rispedito in cella. E dimenticato. La sua morte è stata scoperta solo dopo le 19 dal compagno di prigionia al ritorno dal turno in cucina. In più ci sono contraddizioni su come è stato scoperto il suo corpo senza vita. "A me il direttore del carcere ha detto che era steso sulla brandina" ricorda Cira Antignano. All'avvocato Gonzales è stata data un'altra versione seconda la quale Davide è stato trovato sul pavimento della cella. Di certo nel carcere di Grasse, dove sono detenuti altri dieci italiani tra cui un carabiniere accusato di estorsione, la vita non è facile. Settimane fa in una cella hanno trovato una granata e una pistola, la droga entra regolarmente, i detenuti possono contare su un cellulare "a noleggio". E per essere visitati dal medico occorre attendere giorni.