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Apprendi (Pd); ecco come è morto Dino Naso
Fonte: Ansa, 13 agosto 2010
13 agosto 2010

"È impensabile che in una struttura penitenziaria dove sono reclusi 707 detenuti, ci sia un solo medico di turno impegnato a tamponare le emergenze ed evitare gli imprevisti. Questo si traduce in una mancanza quasi totale di sicurezza per i carcerati, del tutto intollerabile". Lo dice il vice presidente della commissione attività produttive all'Ars, Pino Apprendi (Pd) alla notizia della morte a Palermo del detenuto Dino Naso, ricoverato all'ospedale Buccheri La Ferla dopo avere accusato un malore all'Ucciardone lo scorso 4 agosto.
Apprendi, che ieri, insieme a Beppe Bruno, componente dell'associazione Giuristi Democratici, ha visitato la struttura penitenziaria ed incontrato i detenuti che erano nella stessa cella di Dino Naso, si è anche recato nella sala operativa del 118 e in ospedale per ricostruire, con l'ausilio della cartella clinica, le ultime ore di vita di Dino Naso. "Il detenuto - racconta Apprendi - ha accusato un malore alla gola sostenendo di avere le placche, presumibilmente alle 9,30 del mattino e ha così chiesto qualcosa per alleviare il fastidio. Pare che gli siano state portate una pillola e una bustina.
Continua a sentirsi male anche se in maniera lieve e verso le 13 si prepara una camomilla, la situazione degenera intorno alle 15,30 quando inizia la crisi respiratoria. I detenuti chiedono aiuto e viene chiamato il medico che si trovava alla sesta sezione per un altro caso. Alle 16,25 Dino Naso riceve le prime cure in infermeria così come registrato nella cartella clinica, alle 16,57 viene chiamato il 118 che arriva all'Ucciardone alle 17,10.
I medici e gli operatori sanitari del 118, dopo avere prestato le prime cure urgenti, ripartono verso l'ospedale alle 17,56. Il detenuto arriva in condizioni gravissime al Buccheri La Ferla alle 18,12. Una ricostruzione - conclude Apprendi - davvero drammatica e sulla quale sono state aperte due inchieste, una da parte della magistratura, la seconda da parte dell'amministrazione carceraria. Ci aspettiamo che le indagini chiariscano definitivamente quanto accaduto affinché emerga tutta la verità sul caso. Resta la vergogna di condizioni di totale inciviltà in cui lo Stato continua a mantenere i detenuti in tutta Italia".