Corrado Liotta, 44 anni, detenuto nel carcere "Cavadonna" di Siracusa, si è ucciso questa notte impiccandosi alle sbarre. Sembra che l'uomo sia morto all'istante, poiché nell'appendersi al rudimentale cappio che aveva fabbricato si è spezzato le vertebre cervicali. Fatto sta che i compagni di cella non si sono accorti di nulla ed il corpo senza vita dell'uomo è stato scoperto dall'agente di turno, che stava effettuando la conta alle 3 di notte.
Liotta era detenuto, in attesa di giudizio, nel Reparto "isolati" del carcere e già la settimana scorsa aveva commesso atti di autolesionismo, ingoiando lamette da barba. Era stato arrestato lo scorso 9 maggio dagli agenti della Questura di Siracusa, intervenuti per sedare un litigio scoppiato in un condominio: l'uomo, armato di un coltello e di un cacciavite, minacciava pesantemente delle persone chiuse all'interno di una stanza, chiedendo loro dei soldi. Da qui l'arresto, con l'accusa di lesioni e minacce, tentata estorsione e danneggiamento.
Nel 2010 nelle carceri siciliane si sono già uccisi 7 detenuti, di cui 2 nel penitenziario di Siracusa. Da inizio anno salgono così a 39 i detenuti suicidi nelle carceri italiane (33 impiccati, 5 asfissiati col gas e 1 sgozzato), mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause "da accertare" arriva a 109 (negli ultimi 10 anni i "morti di carcere" sono stati 1.707, di cui 595 per suicidio).
Commento del Garante dei diritti dei detenuti della Sicilia
Sen Salvo Fleres, Garante per la tutela dei diritti dei detenuti sul suicidio a Siracusa: "Questo è il settimo suicidio in Sicilia". "A distanza di soli tre giorni, nelle carceri siciliane si è verificato il settimo suicidio dall'inizio dell'anno. Questa volta accade a Siracusa dove, il detenuto, Sig. Corrado Liotta di 44 anni, nel corso della notte si è tolto la vita. La situazione è davvero insostenibile ed il tutto avviene nel silenzio degli organi preposti.
In queste condizioni a poco valgono le esortazioni del capo del Dipartimento rivolte a tutti gli operatori penitenziari volte a risolvere l'emergenza carceri. Cosa possono fare gli operatori penitenziari in assenza di fondi e di personale, con un sovraffollamento ormai patologico e molte strutture fatiscenti? Ribadisco quanto detto solo pochi giorni fa e comunico che l'Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti, già da adesso, si costituirà parte civile per l'individuazione di eventuali responsabili di omissioni, abusi e violazioni dei diritti dei detenuti".
Commento della Uil-pa Penitenziari
Per il segretario generale della Uilpa Penitenziari, Eugenio Sarno, si tratta di "una strage senza fine che si consuma ogni giorno dietro le sbarre delle nostre degradate e sudice galere. Suicidi ed evasioni certificano il fallimento del sistema penitenziario sempre più abbandonato al proprio, ineluttabile, destino. Nell'indifferenza della politica, della società e della stampa. A questo punto il personale, allo stremo e prosciugato di tutte le residue energie psico-fisiche, nulla può opporre alle fughe. Siano esse dalle mura, piuttosto che dalle vite. Nostro malgrado siamo costretti ad alzare bandiera bianca, consapevoli che la nostra bandiera bianca è quella dello Stato. Altro che governo della sicurezza. Questo è il governo dei record abbattuti: evasioni e suicidi".
Commento del Sappe
L'ennesimo, drammatico suicidio in carcere avvenuto questa notte nella Casa Circondariale di Siracusa che "testimonia ancora una volta l'urgente necessità di intervenire immediatamente sull'organizzazione e la gestione delle carceri italiane, dove il numero esorbitante dei detenuti ricade pericolosamente sulle condizioni lavorative dei Baschi Azzurri del Corpo di Polizia Penitenziaria ed impedisce di svolgere servizio nel migliore dei modi". È quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
"Come può un agente, da solo, controllare 80-100 detenuti? Come si può lavorare in un carcere in cui vi sono 567 detenuti per 309 posti letto regolari come a Siracusa? - si chiede Capece - Con un sovraffollamento di quasi 69mila detenuti in carceri che ne possono contenere a mala pena 43mila, accadono purtroppo anche questi tragici episodi. E se la situazione non si aggrava ulteriormente - si conclude - è grazie alle donne e agli uomini del Corpo che, in media, sventano ogni mese 10 tentativi di suicidio (molte centinaia ogni anno) di detenuti nei penitenziari italiani".