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Firenze: suicida detenuto di 34 anni, era in carcere da 2 giorni
Fonte: Redattore Sociale, 25 aprile 2010
25 aprile 2010

Un detenuto italiano si è tolto la vita impiccandosi all'interno del carcere di "Sollicciano" a Firenze. È il 21mo dall'inizio dell'anno. La notizia è stata diffusa Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) che parla di una "struttura sovraffollata all'inverosimile" con oltre 960 detenuti presenti rispetto a una capienza di soli 500 posti. Nell'istituto "mancano in organico oltre 220 agenti di Polizia penitenziaria e le unità attualmente in servizio fanno davvero grandi sacrifici quotidiani per garantire sicurezza e umanità in carcere. - sottolinea il Sappe -.

È tempo di intervenire con urgenza per deflazione il sistema, che altrimenti rischia ogni giorno di più di implodere". Secondo il sindacato "Il personale di Polizia Penitenziaria è stato ed è spesso lasciato da solo a gestire all'interno delle nostre carceri moltissime situazioni di disagio sociale, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. Non si può e non si deve chiedere al Personale del Corpo di "accollarsi" la responsabilità di tracciare profili psicologici che possano eventualmente permettere di intuire l'eventuale rischio di autolesionismo da parte dei detenuti".

L'organismo torna a sollecitare "l'urgente attuazione delle previsioni contenute nel Piano carceri del Governo, potenziando maggiormente il ricorso all'area penale esterna e limitando la restrizione in carcere solo nei casi indispensabili e necessari. Una cosa è certa: se non fosse per la professionalità, l'attenzione, il senso del dovere dei poliziotti penitenziari le morti per suicidio in carcere sarebbero molte di più di quelle attuali."


Suicida in carcere mandante raid punitivo al bowling di Pozzuoli (Ansa)


Il detenuto che si è suicidato oggi nel carcere di Sollicciano a Firenze è Giuseppe Palumbo, 34 anni, uno dei quattro fermati due giorni fa per il raid punitivo in una sala giochi di Giugliano e in un bowling di Pozzuoli. Lo riferisce Donato Capece, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria. A volto coperto e armati di pistola, di fucile e di due mitragliette, lo scorso 14 marzo, un commando fece irruzione prima in una sala giochi di Giugliano, poi dopo pochi minuti, in un centro bowling di Pozzuoli, nel napoletano. Sparando all'impazzata tra la gente, distruggendo i locali e la maggior parte delle auto in sosta nei parcheggi.

Dell'irruzione è stato anche diffuso un video shock. Sei le persone identificate, tra cui un minorenne, come i componenti della banda armata, quattro dei quali fermati due giorni fa, in operazione congiunta Gdf e carabinieri tra Napoli e Firenze, tra cui Giusuppe Palumbo. All'origine delle due incursioni armate ci sarebbero stati dissidi personali e di carattere economico proprio tra Palumbo, la moglie e uno zio della consorte. Oggi Palumbo si è suicidato intorno alle 14.30 nella sua cella di Sollicciano, impiccandosi con un lenzuolo, spiega Capece.

L'uomo ci aveva già provato stamattina - racconta il segretario del Sappe - ma gli agenti lo avevano fermato. Poi quando il suo compagno di celle è uscito per l'ora d'aria, Palumbo è rimasto da solo, e questa volta è riuscito nell'intento. "Il nostro agente di turno ci aveva parlato e gli era sembrato tranquillo, ha proseguito il giro di controllo e quando ha finito ed è ritornato indietro alla cella del detenuto, l'ha trovato impiccato".

Stamattina c'era stata l'udienza che aveva convalidato il suo arresto. "Con Palumbo - sottolinea il Sappe - salgono a 21 i detenuti suicidi in cella dall'inizio dell'anno. "Mancano gli organici, con un agente ogni cento detenuti, non è possibile controllarli. Una volta finto il giro di controllo è già passato troppo tempo dalla prima cella", sottolinea Capece, che denuncia anche la mancanza di un supporto psicologico specializzato nelle carceri. E per evitare molte morti in cella, il segretario generale del Sappe lancia anche un'idea in extremis: "Usare le lenzuola di carta in carcere, come quelle che si usano sui treni. Potrebbe essere un deterrente".


Disposta autopsia, gesto inaspettato (Ansa)


La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla morte di Giuseppe Palumbo, 34 anni, che ieri si è impiccato nel carcere fiorentino di Sollicciano. Palumbo era uno dei quattro fermati per il raid punitivo in una sala giochi di Giugliano (Napoli) e in una sala bowling a Pozzuoli il 14 marzo scorso. Il pm ha disposto l'autopsia.

Il difensore di Palumbo, l'avvocato Alfredo Guarino, ha spiegato di non sapere niente dei telegrammi che Palumbo ha ricevuto e spedito prima del suicidio: "Notizie di stampa dicono che, se ci sono stati, sono stati sequestrati e io non ho accesso agli atti dell'inchiesta - ha spiegato -. Posso solo dire che né io né, credo, i suoi familiari gli avevamo inviato telegrammi. E nemmeno ne abbiamo ricevuti".

Palumbo "aveva alle spalle una situazione difficile e aveva una personalità fragile - ha aggiunto l'avvocato. So che in carcere era seguito da uno psichiatra. Il collega che mi ha sostituito durante l'udienza di convalida, però, mi ha detto di averlo trovato abbattuto, ma che, nel suo comportamento, niente faceva presagire quel che poi è successo". Riguardo il fascicolo aperto dalla procura di Firenze: "È un atto dovuto - ha detto Guarino. Per adesso i familiari non hanno sporto denuncia. Si sono limitati a nominare dei propri consulenti per l'autopsia"