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Viterbo: 25enne muore in reparto detenuti Ospedale "Belcolle"
Fonte: Ristretti Orizzonti, 22 marzo 2010
22 marzo 2010

Il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni: "la storia clinica di quest'uomo indicava chiaramente problemi che non potevano essere risolti solo dal carcere".

È stato trovato morto sabato mattina, intorno alle 5.30, nel suo letto del reparto per detenuti dell'Ospedale "Belcolle" di Viterbo probabilmente per arresto cardiaco. Sarà però l'autopsia a stabilire con certezza le cause della morte di un detenuto campano di 25 anni, Agostino G..

La notizia del decesso è stata data dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. È la prima vittima registrata nella struttura protetta del "Belcolle" dalla sua inaugurazione, 4 anni fa.

A quanto risulta ai collaboratori del Garante, l'uomo era in carcere per scontare un cumulo di pene legate alla droga. Tossico già dall'età di 12 anni Agostino - persona giudicata difficile e soggetta ad atti di autolesionismo - era stato trasferito da Rebibbia Nuovo Complesso a Cassino e da qui, il 10 marzo, al "Mammagialla" di Viterbo.

Il 17 marzo era stato ricoverato in coma al "Belcolle". Ieri pomeriggio, uscito dal coma, era stato trasferito dalla rianimazione al reparto per detenuti dell'ospedale viterbese. Chi lo ha visto ha raccontato che era pienamente cosciente, che aveva sostenuto i colloqui con i medici e lo psicologo e aveva chiesto di parlare con la sorella, che proprio per questo stamattina era partita da Caserta.

Questa notte Agostino ha risposto all'appello delle 3, poi alle 5.30 è stato trovato morto. "Io non so se questa tragedia potesse essere evitata - ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni - è un dato di fatto, tuttavia, che la storia personale e clinica di questo ragazzo indicavano una serie di patologie che non potevano essere curate esclusivamente da una reclusione di tipo tradizionale. In una situazione di emergenza come quella che stanno vivendo in questo momento le carceri italiane, è evidente che occorrerebbe ripensare a misure alternative alla detenzione per i detenuti che si trovano in condizioni fisiche e psichiche drammatiche".