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Ilaria Cucchi; adesso non ci danno la Tac di Stefano
Fonte: Ansa, 11 febbraio 2010
11 febbraio 2010

"L'indagine va avanti e noi abbiamo piena fiducia nel lavoro da parte della procura. C'era stato un momento di sfiducia, pensiamo comprensibile perché non ci arrivavano risposte". Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, parla così in diretta radiofonica alla trasmissione Te la do io Tokyo su Centro Suono Sport.

"Si sta lavorando ma il vero problema è che a pochi giorni dalla chiusura delle perizie medico legali non ci vengono forniti esami fondamentali come la Tac- continua- L'abbiamo chiesta solo noi, solo i nostri medici per dimostrare quello che andiamo sostenendo, ossia che Stefano è morto per uno squilibrio elettrolitico causato dalle lesioni provocate durante quella "colluttazione". Non abbiamo risposte alla nostra richiesta, ci vengono forniti cd contenenti altri esami ma non la Tac, che è fondamentale".

Ilaria sottolinea poi che "al momento ci sono nove indagati: tre agenti e sei medici. Sosteniamo che la responsabilità dei medici c'è ed è gravissima ma allo stesso tempo è chiaro che senza le botte Stefano al Pertini non ci sarebbe mai arrivato. Riteniamo ci sia un nesso tra le percosse e la morte di Stefano - continua. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle Istituzioni, ora chiediamo che loro si assumano l'onere di individuare e punire in maniera esemplare i responsabili della morte di mio fratello. Ce lo aspettiamo da cittadini italiani".

La sorella di Stefano Cucchi, poi, non commenta le affermazioni di Carlo Giovanardi: "Preferisco non commentarle, le sue parole sono state offensive ed inopportune. Stefano non era come lui lo ha descritto quindi mi è rimasta impressa questa definizione di "larva umana". Stefano non era così ma, se anche così fosse stato, comunque non giustifica il modo in cui è morto, soprattutto perché in quel momento era sotto la tutela dello Stato".

Alla fine si rivolge a Gianfranco Fini: "Rivolgo un appello anche al Presidente della Camera che in un primo momento ci aveva offerto il proprio sostegno, per noi è fondamentale entrare in possesso di quella documentazione. Vi ringrazio e ribadisco che il vostro sostegno è fondamentale e che senza di quello sarebbe sceso il silenzio sulla morte di Stefano".