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padre Cucchi; in paese civile non si può fare sua fine
Fonte: Agi, 20 gennaio 2010
20 gennaio 2010

"Io credo nella giustizia, se c'è una responsabilità prima o poi verrà fuori. In un Paese civile non si può fare la fine che ha fatto mio figlio. Mi aspetto che la magistratura faccia il suo dovere, faccio appello a chi di dovere che faccia le indagini in modo scrupoloso e con coscienza". Sono parole di Giovanni Cucchi, padre di Stefano, il ragazzo romano morto in carcere in circostanze ancora da accertare. "Le foto che abbiamo deciso di pubblicare - ricorda Cucchi intervenuto alla trasmissione Punto Dem, in onda su YouDem Tv - non rendono quanto la visione che abbiamo avuto all'obitorio. La nostra rabbia nasce da lì. Vedere un figlio che esce di casa sano e si ritrova dentro un obitorio ridotto a uno scheletro non è accettabile". Secondo Cucchi, quello di Stefano è solo uno dei tanti casi di violenza nelle carceri che avvengono in Italia: "mi spaventa la situazione, il caso di Stefano è solo la punta dell'iceberg. Tutto questo va affrontato nel modo giusto".