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il 16 gennaio, Maria Ciuffi, mamma di Marcello Lonzi, ha convocato una manifestazione per chiedere verità e giustizia

Sabato 16 Gennaio Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi ucciso nel carcere "Le Sughere" di Livorno nel 2003, ha convocato una manifestazione per chiedere verità e giustizia. Infatti in questi giorni la Procura di Livorno si dovrebbe pronunciare sulla riapertura del processo sulla morte di Marcello. All'appello di Maria hano aderito tanti altri familiari di vittime per mano dello stato: sarannp presenti i parenti di Carlo Giuliani, Manuel Eliantonio, Niki Gatti, Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Federico Aldrovandi, Riccardo Rasman, Gabriele Sandri, Giulio Comuzzi, Davide Grigion, Stefano Frapporti, Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio.
Partecipiamo e facciamo sentire tutta la nostra solidarietà.
A seguire il comunicato che Maria Ciuffi ha sottoscritto:

NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE?
Venerdì 18 dicembre il giovane Uzoma Emeka, 32 anni nigeriano, muore in circostanze misteriose nel carcere di Castrogno (Teramo); tre mesi prima aveva assistito al pestaggio da parte delle guardie di un altro detenuto. Come accade sempre in questi casi le "autorità" spiegano gli omicidi con la solita frase "decesso per cause naturali" ma è sufficiente vedere le foto del corpo di Marcello Lonzi per capire che non c'è assolutamente niente di naturale - eppure dopo più di sei anni, un'archiviazione, una riapertura del caso e un iter di esami e perizie costosissime - per Marcello Lonzi si attende a breve una risposta proprio dalla Procura di Livorno. Purtroppo la lista dei morti nelle carceri italiane è lunga e non ha mai fine (nel 2009 sono stati 175 i morti, il numero più alto registrato dal 2000 ad oggi per un totale di 1564 persone in neanche 10 anni), è un bollettino di guerra, quella stessa guerra che lo Stato Italiano conduce contro i proletari anche mediante le galere. Recentemente la morte di Stefano Cucchi che stranamente ha interessato parecchio stampa e tv, gli stessi che non si sono per nulla occupati della recente archiviazione per la morte di Aldo Bianzino, avvenuta nel carcere di Perugia. Federico Aldrovandi pestato a morte una notte mentre tornava a casa da solo e non dimentichiamo neanche Carlo Giuliani ucciso dal potere che veniva duramente contestato nelle giornate del G8 di Genova nel 2001. E quante sono le morti che nessuno rivendica, quelle facilmente occultabili, quelle di tanti e tante immigrate che non avendo il permesso di soggiorno scompaiono come se non fossero mai esistiti? E nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), cioè galere speciali per soli immigrati/e, sono botte e suicidi, quindi omicidi da parte dello Stato, messi a tacere e considerati effetti collaterali della guerra contro l'immigrazione.
Una guerra che ha le sue vittime ma anche i suoi combattenti che non dimenticano né perdonano gli assassini in divisa.
NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE PERCHE' SI VIENE UCCISI.

SABATO 16 GENNAIO 2010
Corteo Nazionale a Livorno
Concentramento ore 11.00 in Piazza della Repubblica
Apriranno il corteo alcune mamme dei giovani assassinati e
sottolineano che non sono gradite bandiere di partito né passerelle per personaggi politici.

Maria Ciuffi