Non credono al suicidio i familiari di Pierpaolo Ciullo, il detenuto trovato morto nella sua cella nel carcere di Altamura il 2 gennaio scorso. Per questo il fratello difeso dall'avvocato Stefano Colella, ha presentato alla procura di Bari una querela denuncia contro ignoti e la richiesta di autopsia sul corpo è già stata disposta dal pm Angela Maria Morea.
All'esame necroscopico che verrà effettuato sul corpo, entro la fine di questa settimana, prenderà parte insieme al medico legale un consulente di parte per accertare se realmente Ciullo è morto di asfissia provocata dalla bomboletta del gas che aveva a disposizione per prepararsi il caffè. Le prime analisi sul corpo hanno escluso lesioni, pare quindi che il 39enne di Acquarica del Capo, nel Sud Salento, abbia inalato volontariamente il gas mentre il suo compagno di cella era alla messa.
Resta da definire se lo abbia fatto per procurasi la morte oppure per cercare uno sballo: era un consumatore abituale di cocaina e seguiva una terapia ansiolitica. Ciullo era in carcere da qualche mese a Borgo San Nicola, per essersi presentato a casa della ex convivente con un fucile. Accusato di violenza sessuale e maltrattamenti era stato preso di mira dagli altri detenuti e aveva chiesto di essere trasferito in un altro carcere per scontare la pena che sarebbe finita nel settembre 2011. Sulla sua morte l'onorevole Rita Bernardini, del gruppo Radicali-Pd, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta al ministro della Giustizia.
Disposta l'autopsia
Sarà fatta l'autopsia sul corpo di Pierpaolo Ciullo, di 39 anni, di Acquarica del Capo (Lecce), il detenuto che è morto sabato pomeriggio nella sua cella nel carcere di Altamura per asfissia da inalazione da gas.
La Procura ha accolto la richiesta dei familiari che vogliono ulteriori elementi di certezza. Un suicidio o una disgrazia sono le cause della morte. Finora è stata esclusa la morte violenta.
Il decesso di Ciullo ha presentato sin dall'inizio degli interrogativi. E non è detto che l'autopsia riesca a chiarirli. I punti fermi arrivano dal referto del medico legale. Morte da "asfissia da inalazione di gas". E nessun segno di violenza o di intervento di "terze persone".
Sulla base di ciò, come ha riferito la direttrice del carcere Caterina Acquafredda, la Procura aveva inizialmente autorizzato la sepoltura del corpo. I familiari hanno però fatto istanza affinché venga fatta l'autopsia e l'hanno ottenuta. Si terrà oggi o domani. Ciullo era all'istituto penitenziario in via dell'Uvaspina da ottobre. I legali della famiglia hanno specificato che stava scontando delle pene relative "a due sentenze di condanna per violazione di domicilio, violenza privata, porto abusivo d'arma e resistenza a pubblico ufficiale". Era stato trasferito ad Altamura dalla casa circondariale di Lecce.
Il suo corpo senza vita è stato trovato nel pomeriggio di sabato, subito dopo la messa alla quale non aveva partecipato. Da quanto finora si è appreso, era da solo (il compagno di cella era invece andato a messa). Il corpo era accanto ad un fornelletto da campeggio, alimentato da una bomboletta del gas, di quelle in uso ai detenuti. Il gas era aperto. È stato trasportato d'urgenza in infermeria ed è stato chiamato il 118 ma non c'è stato nulla da fare. Nell'immediatezza si è pensato al suicidio dal momento che era solo nella cella. Ma da un attento esame della situazione l'ipotesi si è affievolita. L'uomo aveva la testa libera, non imprigionata ad esempio in una busta di plastica utilizzata per creare l'effetto "camera gas" molto ricorrente nei suicidi. Anche i legali della famiglia pensano ad altro perché secondo loro l'ipotesi di suicidio "sembra la meno probabile proprio per le modalità e le circostanze nelle quali è avvenuto". Se viene meno il suicidio, un'altra ipotesi percorribile è quello della disgrazia. Ciullo potrebbe aver aperto volontariamente il gas ma potrebbe esserne rimasto stordito.