È ancora a disposizione della procura il corpo di Uzoma Emeka, il detenuto nigeriano di 32 anni testimone del presunto pestaggio di un altro recluso deceduto in carcere il 18 dicembre per un tumore al cervello mai diagnosticato. Sulla sua morte la procura ha aperto un'inchiesta per fare chiarezza su eventuali ritardi nei soccorsi e sulle cure mancate.
Il pm che indaga, il sostituto procuratore Roberta D'Avolio, nei prossimi giorni potrebbe decidere di disporre nuovi accertamenti medici anche su quell'infarto che l'uomo aveva avuto qualche mese fa in carcere. Un infarto scoperto solo con l'autopsia. Per il momento nell'inchiesta non ci sono indagati. Dopo il sequestro della cartella clinica in carcere, si scopre che una settimana prima della morte il nigeriano è stato visitato in carcere da un neurologo chiamato dal medico di guardia. Una visita al termine della quale non sarebbe stato diagnosticato nulla.