Un detenuto, Massimo Gallo, 43 anni, si è suicidato ieri nel carcere di Vercelli. L'uomo - secondo quanto si è appreso - è stato trovato impiccato nel sottoscala che conduce al cortile dei passeggi del carcere. Gallo - secondo una prima ricostruzione - avrebbe portato con se un lenzuolo che avrebbe annodato all'inferriata di un cancello inutilizzato del sottoscala e si sarebbe suicidato.
"Il suicidio di Massimo Gallo, il 43enne detenuto che si è suicidato ieri nel carcere di Vercelli, dimostra ancora una volta che il carcere è sempre più invivibile. Dietro le sbarre si violano i diritti della Costituzione e la pena non è certo per riabilitare". È il commento del garante dei detenuti del Lazio Angelo Marroni, che sottolinea come ormai i suicidi all'interno dei penitenziari, alla fine di ottobre, abbiano raggiunto il numero dei suicidi di tutto il 2008.
"Come prevedevo il numero è in aumento - ha spiegato Marroni - ma è difficile valutare le condizioni psicofisiche di chi si toglie la vita dietro le sbarre. Se si segue un detenuto sin dall'inizio, quando mostra i primi segni di disagio, c'è una possibilità di salvarlo. Ma se non mostra alcun segno, è difficile impedirlo. Il carcere di certo non aiuta: i detenuti sono lontani dalle famiglie, senza prospettive e speranze".