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Monsignor Caniato; Stefano non è caduto dalle scale
Fonte: Adnkronos, 31 ottobre 2009
31 ottobre 2009


Il caso di Stefano Cucchi, il giovane morto in carcere a Regina Coeli a sei giorni dall'arresto e trovato con il corpo martoriato, dice chiaramente che "c'è stata una superficialità collettiva".

Monsignor Giorgio Caniato, ispettore dei cappellani, non accusa nessuno ("bisognerà fare luce su una grave vicenda che si doveva evitare") ma, parlando con l'Adnkronos, non può ignorare le immagini del giovane morto dietro le sbarre. "Le botte gliele hanno date sul serio e anche forte. Non è certamente caduto dalle scale".

Avendo alle spalle tanti anni di lavoro con i carcerati di San Vittore, monsignor Caniato può fare alcune supposizioni: "il ragazzo è stato picchiato per un motivo specifico. Potrebbe essersi trattato di un regolamento di conti e la mia è solo una supposizione o per un motivo di puro istinto. Si può pensare a tutto, ma certamente c'è stata una superficialità collettiva - ribadisce l'ispettore dei cappellani - Una certa responsabilità della struttura ci deve essere".