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Lampedusa; autolesionismi tra i detenuti nel Cie
Fonte: Redattore Sociale - Dire, 17 febbraio 2009
17 febbraio 2009

"La situazione è preoccupante. Molte persone hanno delle forme di dermatiti, e alcune, che potrebbero risultare contagiose, vanno tenute assolutamente sotto controllo. Inoltre, alcuni migranti hanno delle chiazze di alopecia, cioè hanno delle perdite di capelli improvvise, e questo fenomeno si può realizzare per due concause: o per una situazione di stress prolungato, sul piano psicologico, oppure per una mancanza di vitamine e malnutrizione. Nella situazione che abbiamo visto probabilmente saranno entrambe le cause". Lo dichiara l'europarlamentare Vittorio Agnoletto, in visita a Lampedusa con la delegazione dell'Arci.

Agnoletto racconta di altri disagi: "Le manifestazioni dermatologiche alcune volte possano produrre delle cisti: per esempio ad un ragazzo che in seguito a un'ulcerazione ha subito un piccolo intervento son stati messi dei punti. In quella situazione, rimanere in un ambiente dove le condizioni igieniche e umanitarie sono totalmente disastrose, può ovviamente portare anche dei pericoli".

Parla di un signore operato in Tunisia, con una manifestazione erniatica molto forte e visibile: "è chiaro che andrebbe controllato, bisognerebbe fare gli esami". O di due ragazzi che si sono iniettati nel polpaccio, con una siringa, delle feci: uno ha avuto una discussione con un poliziotto e racconta di essere stato picchiato, e l'altro ha compiuto un atto autolesionista "che può produrre un meccanismo infettivo che si può diffondere in tutto il corpo, mentre aveva semplicemente una benda attorno alla gamba.

"Anche questa è una situazione non ottimale - commenta Agnoletto, europarlamentare e medico - poi abbiamo visto un altro ragazzo sulla gamba sinistra ha evidentissime lesioni che attribuisce a dei pestaggi da parte delle forze dell'ordine". Altre persone hanno problemi di cuore, altri hanno subito delle operazioni, quindi non dovrebbero stare in una situazione di quel tipo.

"Vi sono molti problemi: il primo che vi possano essere delle malattie contagiose, partendo proprio dalla situazione dermatologica. Con le condizioni che abbiamo visto, con i bagni allagati, il cibo e la plastica in terra ovunque, scarichi che non funzionano, il rischio di infezioni e di patologie a trasmissione oro fecale o di epatite A, in futuro ci potrebbero anche essere".

È una questione complessa, che ovviamente spaventa le autorità dell'isola."Quando l'ho riferita in consiglio comunale, l'assessore ha detto che avrebbe compromesso il turismo, però o interveniamo in modo preventivo o la situazione attuale, se affrontata fra quattro mesi, in pieno giugno, con il caldo, il rischio di far precipitare la situazione è molto più forte. Si tratta di intervenire immediatamente".

"Ho avuto con i medici un colloquio fra colleghi molto franco, chiedendo se si rendevano conto di quale era la situazione e delle responsabilità che hanno. Ho suggerito loro di preparare una relazione preventiva che spieghi come potrebbe precipitare la situazione e di mandarla alle autorità per stimolare un intervento. Il 118 interviene solo per il codice rosso, è chiaro che le situazioni di questo tipo non vengono segnalate come codice rosso, quindi o c'è una struttura ospedaliera o para ospedaliera sull'isola in grado di accogliere queste persone e portarle fuori dal centro o si prosegue così e io vedo veramente dei rischi sanitari molto forti".

Alcuni migranti hanno detto che vengono messi loro dei tranquillanti nel cibo. Agnoletto non lo esclude. "Nelle carceri, i farmaci più utilizzati sono gli psicofarmaci, e non sempre vengono chiesti dai detenuti: è un modo per tenere le persone sedate ed evitare qualunque problema. Non ci sono le prove, non possiamo assicurarlo, però in linea di principio non lo escluderei: se lo fanno in carcere, figuriamoci qui con 974 persone ammassate come bestie che basta nulla per scatenare reazioni anche molto forti.