Va avanti l'indagine della Procura della Repubblica sul caso della morte di Marcello Lonzi, avvenuta in carcere nel luglio del 2003. Tre gli iscritti sul registro degli indagati (un detenuto e due agenti di polizia penitenziaria, l'ipotesi di reato è omicidio colposo) e soprattutto una nuova consulenza tecnica della quale la magistratura livornese sta attendendo gli esiti prima di effettuare altri passi.
È stato, infatti, affidato un incarico per una ulteriore consulenza di carattere medico-legale, attraverso la quale gli inquirenti sperano di capire come siano andati realmente i fatti all'interno del penitenziario di Livorno. Per lungo tempo Maria Ciuffi, la madre di Lonzi, si è battuta per ottenere la riapertura di un caso che ha fatto discutere tantissimo a livello nazionale, soprattutto negli ambienti antagonisti e in coloro che osservano da vicino e studiano la realtà carceraria, quella della nostra città e non solo. Un caso che in un primo momento era stato archiviato dalla Procura come una morte per cause naturali: infarto, fu la prima ipotesi. Di tutt'altro avviso la madre della vittima, che ha sempre sostenuto l'esistenza di precise responsabilità del personale del penitenziario.