"È stato trovato privo di vita dai compagni, nel letto della sua cella nella settima sezione del carcere romano di Regina Coeli, dove era arrivato solo dodici ore prima. Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso di Zakaria Brevi, algerino di 20 anni, sedicesima vittima nelle carceri del Lazio in questo 2008". Lo rende noto un comunicato dell'ufficio del Garante dei detenuti.
"La notizia del suo decesso - prosegue - è stata diffusa dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni, cui era stato segnalato dalla direzione del carcere. Secondo quanto appreso dal Garante, l'algerino è stato arrestato intorno alle 4 di martedì mattina per furto aggravato. Subito trasferito a Regina Coeli è morto solo poche ore dopo.
Chi ha avuto modo di vederlo in questo lasso di tempo lo ha descritto come confuso, disorientato, in stato soporoso, forse a causa delle multidipendenze (non solo droga ma anche alcool) da cui era affetto. Visitato da uno psichiatra e successivamente preso in carico dal Sert, che gli ha somministrato del metadone, Zakaria - aggiunge l'ufficio del Garante dei detenuti - ha mangiato qualcosa intorno alle 17, poi alle 18 non ha risposto alla conta degli agenti di Polizia penitenziaria. È stato trovato poco dopo morto nel suo letto. Sul suo corpo il medico legale non ha trovato tracce di violenza, solo i segni di tante punture".
"Zakaria - spiega l'ufficio del Garante dei detenuti - è il sedicesimo morto accertato (15 detenuti e un agente di Polizia Penitenziaria) nelle carceri del Lazio dall'inizio del 2008 contro gli 11 del 2007 e i dieci del 2006. Quelli deceduti quest'anno sono tutti uomini: sei sono i suicidi (compreso l'agente di Polizia penitenziaria), quattro i decessi per malattia, sei quelli da accertare o non accertati. I decessi sono avvenuti a Regina Coeli (cinque), Rebibbia(cinque), Viterbo (tre), Velletri e Frosinone. Oltre a commentare con preoccupazione questo dato - ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni - io credo che nel caso di Zakaria ci sono delle circostanze da approfondire. Mi chiedo se, per un ragazzo che arriva in carcere nelle condizioni pietose che mi sono state descritte, sia stato fatto tutto il possibile dal punto di vista medico fin dal momento del suo arrivo. Spero si faccia celermente luce su questo aspetto, anche per scacciare la sgradevole immagine di un detenuto morto, in una cella, in compagnia dei suoi fantasmi".