Il 41enne Stefano Brunetti morì in carcere il mese scorso, dopo l'arresto ad Anzio. Il documento è stato depositato ieri dall'avvocato Carla Serra
Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. L'uomo è morto per emorragia interna. "Se, a detta dei testimoni, non aveva ferite al momento dell'arresto su una via di Nettuno - ha detto l'avvocato Serra - quelle riscontrate si possono far risalire all'arco di tempo successivo, fino al momento del ricovero. Questa è la nostra valutazione".
Omicidio colposo. Questo il reato ipotizzato in una querela contro ignoti depositata ieri dall'avvocato dalla famiglia di Stefano Brunetti, il detenuto morto all'ospedale di Velletri. L'avvocato Carla Serra, già nelle scorse settimane, aveva confermato l'orientamento verso una querela annunciando che il 41enne era morto per azione traumatica.
Dall'autopsia risulta che a causare la morte di Brunetti una emorragia interna a seguito di un grave danno alla milza. L'uomo aveva anche due costole fratturate. "Se, a detta dei testimoni, non aveva ferite al momento dell'arresto su una via di Nettuno - ha detto l'avvocato Serra - quelle riscontrate si possono far risalire all'arco di tempo successivo, fino al momento del ricovero. Questa è la nostra valutazione". Brunetti era stato arrestato dalla Polizia di Anzio dopo un tentativo di furto. Portato al carcere di Velletri è morto il giorno seguente in ospedale.