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Immigrazione: Cpt di Caltanissetta, un altro morto sospetto
Fonte: Redattore Sociale, 2 luglio 2008
2 luglio 2008

Un altro morto nei centri di identificazione ed espulsione. A Caltanissetta, la notte tra il 29 e il 30 giugno 2008, ha perso la vita per arresto cardiaco un richiedente asilo ghanese di 25 anni, sbarcato da pochi giorni in Sicilia. Lo scorso 24 maggio moriva nel Cpt di Torino Hassan Nejl, cittadino marocchino. Allora gli altri immigrati detenuti avevano detto di avere inutilmente chiesto soccorsi per tutta la notte. La storia di Caltanissetta è la stessa. La versione ufficiale parla di un improvviso malore nella notte, dei soccorsi tempestivi dei medici della cooperativa Albatros, che gestisce il centro, e dell'immediato ricovero al Sant'Elia di Caltanissetta, dove il giovane sarebbe spirato.

Ma la versione di chi gli è stato accanto fino all'ultimo momento è diversa. Gli immigrati raccontano che il giovane ghanese si sarebbe sentito male già nel pomeriggio di domenica. Un medico della cooperativa, dopo una visita affrettata, gli avrebbe fatto bere un bicchiere d'acqua, trascurando i sintomi dei forti dolori al petto. Nella notte, i soccorsi avrebbero ritardato ad arrivare, nonostante le grida degli immigrati che chiedevano aiuto. Quando l'ambulanza è arrivata, alle 7.30 del mattino di lunedì, l'uomo era già morto, secondo la versione degli immigrati. Sarà l'autopsia - disposta dalla autorità giudiziaria - a stabilire i tempi intercorsi tra i primi segni della crisi cardiaca e il successivo arresto cardiaco che ne ha determinato la morte, le cause e l'orario esatto del decesso, tutti i relativi documenti sono stati sequestrati dalla magistratura inquirente.

Se la versione dei fatti degli immigrati dovesse essere confermata, non sarebbe la prima volta che il centro polifunzionale di Pian del Lago finisce al centro di polemiche per la sua gestione. La notte tra il 31 dicembre 2005 e il primo gennaio 2006, moriva in circostanze misteriose il cittadino tunisino Mehdi Alih, classe 1975. M.A. allora aveva accusato un malessere dopo avere appreso per telefono della morte di un parente. Il personale sanitario del centro di Caltanissetta avrebbe quindi provveduto a sedarlo. Gli stessi sanitari, soltanto dopo una seconda crisi cardiaca, ne disponevano il trasferimento in ospedale, visto l'aggravarsi delle condizioni. M.A. moriva quindi in ambulanza durante il trasporto in ospedale.

Nell'ottobre del 2006 inoltre il centro di Pian del Lago era finito al centro di un'inchiesta del giornalista Giovanni Maria Bellu, che dalle pagine del quotidiano Repubblica denunciava un sistema di corruzione per cui mediatori e interpreti del centro prendevano soldi per permettere la fuga degli immigrati nordafricani. Denunce che allora vennero prontamente smentite dai dirigenti della cooperativa Albatros 1973. Due anni dopo, il centro rischia di trovarsi di nuovo nell'occhio del ciclone.


Paleologo: "Neanche un rigo di cronaca. Silenzio o omertà?"


"Neanche un rigo di cronaca. Silenzio, dimenticanza o omertà?" Duro il commento del giurista dell'Università di Palermo Fulvio Vassallo Paleologo sulla morte di un richiedente asilo ghanese avvenuta nella notte tra il 29 ed il 30 giugno nel centro di identificazione all'interno del centro polifunzionale (Cpt, Cid e Cara) di Pian del Lago a Caltanissetta. "Abbiamo atteso per ore un comunicato da parte della direzione del centro o della Questura di Caltanissetta - dichiara Paleologo -, o una agenzia di stampa che almeno desse notizia del fatto, confermato da fonti diverse durante la giornata. Niente. Una cappa di silenzio è calata sul centro polifunzionale di Pian del Lago, mentre probabilmente si staranno sistemando registri e referti, testimonianze e documenti vari, per dimostrare che alla fine si è trattata, come al solito, di una tragica fatalità. Tutti erano al loro posto, tutti hanno fatto il proprio dovere, medici, operatori dell'ente gestore e poliziotti di guardia.

Come al solito, nessun colpevole, nessun responsabile per la vita di un uomo, di un clandestino". Nel centro - sostiene Paleologo - si respira ancora una atmosfera di grande tensione, il rischio è che "i migranti testimoni dei fatti saranno presto trasferiti altrove, in silenzio, prima che la vicenda diventi di dominio pubblico, come avviene di solito in queste circostanze".

"È un copione tante volte visto, in Sicilia ed in altre parti d'Italia, - conclude Paleologo - ma di fronte al quale non cesseremo mai di esprimere la nostra indignazione. Ed una richiesta di chiarezza, in una struttura sempre più affollata, nella quale arrivano molti immigrati sbarcati a Lampedusa ancora da identificare, un centro che è stato negli anni teatro di episodi inquietanti sui quali ancora dovrebbe indagare la magistratura. Anche la relazione della Commissione De Mistura non aveva lesinato critiche alla gestione del centro di Caltanissetta, ed oggi la situazione sembra più grave che in passato, perché i centri di detenzione si vanno riempiendo per le retate di "clandestini" che la polizia sta intensificando nelle grandi aree urbane, mentre i centri di identificazione esplodono per l'aumento esponenziale degli sbarchi a Lampedusa e in altre parti della Sicilia".