A 5 anni dalla morte violenta di Marcello Lonzi nel carcere "Le Sughere" di Livorno, tra silenzi ed omertà, anche il sostituto procuratore di Livorno, dott.Antonio Giaconi, paventa la possibilità di un pestaggio quale concausa della morte.
Dopo una prima archiviazione e la riapertura dell'inchiesta, si sono aggiunte nuove testimonianze di ex detenuti mai ascoltati nelle precedenti indagini, archiviate frettolosamente dall'ex procuratore Pennisi.
La riapertura dell'inchiesta nel 2007 è stata ottenuta solo grazie alla caparbietà della madre, Maria Ciuffi.
Infatti, nonostante l'indigenza in cui vive dopo la perdita dell'unico figlio, attraverso scioperi della fame, presidi davanti la procura e davanti al carcere e continue interpellanze, ha infine ottenuto nel 2006 la riesumazione della salma di Marcello. Conseguentemente ad essa nuove perizie hanno evidenziato numerose fratture costali, la frattura dello sterno ed altri inequivocabili indizi "stranamente" omessi nella precedente perizia.
Tutto ciò ha portato alla riapertura dell'inchiesta ancora in corso.
Da segnalare anche il "tentato suicidio", avvenuto pochi giorni dopo la sua deposizione davanti al procuratore, dell'infermiera che era in servizio la notte in cui morì Marcello e che per prima lo soccorse.
Nel 5° anniversario della morte di Marcello, sabato 12 Luglio ci ritroveremo insieme alla madre davanti all'ingresso del carcere "Le Sughere" di Livorno a partire dalle ore 18:00 per:
- ricordare Marcello
- avere verità e giustizia
- squarciare il velo di omertà e impunità
- evitare che altri detenuti subiscano in futuro il "trattamento" che ha ucciso Marcello.