Sarà l'autopsia disposta dal magistrato della Procura di Cagliari a stabilire le cause della morte di una detenuta del carcere Buoncammino, Rose Ayough, nigeriana di 33 anni, deceduta la notte tra il 22 e il 23 maggio all'ospedale San Giovanni di Dio dove era stata ricoverata due giorni prima, trasferita d'urgenza dall'infermeria della Casa Circondariale. Gli inquirenti sospettano che la donna possa essere stata brutalmente picchiata in carcere, forse per dissidi legati alla pulizia della cella. Nel registro degli indagati - riferisce oggi il quotidiano L'Unione Sarda - è finita una connazionale della vittima, Sony Eke, sua compagna di cella. È accusata di omicidio preterintenzionale, ma il suo il difensore esclude qualsiasi responsabilità e nega che vi sia stato un pestaggio.
Una tesi sostenuta anche dal direttore del carcere, che ha riferito solo di un banale diverbio scoppiato tra le due donne il 14 maggio e annotato sui registri dell'istituto di pena. Rose Ayough era stata arrestata il 27 marzo scorso nell'ambito di un'operazione antidroga: aveva ingoiato 200 grammi di cocaina racchiusa in ovuli che non riusciva ad espellere per una occlusione intestinale, rischiando la morte per overdose.