Ci sono degli indagati per la sospetta morte del detenuto Daniele Foti, 42 anni, il cui corpo privo di vita fu rinvenuto giovedì scorso, alle ore 15, dagli agenti della polizia penitenziaria disteso sulla propria brandina con la pancia in giù e con la testa coperta da un cuscino.
Ma sui nominativi degli indagati nulla è dato sapere poiché il magistrato titolare dell'inchiesta non ha inteso rivelarli. "Un atto dovuto" - si dice alla Procura della Repubblica, dove tutte le bocche restano cucite per garantire il riserbo istruttoria attorno ad una vicenda che presenta numerosi aspetti piuttosto inquietanti. Nessuna indiscrezione è invece circolata sull'ipotesi di reato contestata agli "innominati" indagati.
Non è dato sapere, quindi, se si tratta dei compagni di cella del detenuto trovato morto o se nel mirino sia finito il personale medico della casa circondariale di Cavadonna. "S'indaga in tutte le direzioni", si limita a dire il capo della Procura Roberto Campisi, che si tiene informato costantemente sulla piega delle indagini.
Il magistrato titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Mauela Cavallo, ha intanto convocato per la tarda mattinata di domani nel suo ufficio il medico legale, Francesco Coco per affidargli l'incarico di effettuare l'autopsia sul cadavere del detenuto di Floridia. Poiché nel registro degli indagati sono stati iscritti dei nominativi, all'appuntamento si dovrebbero presentare anche i medici legali nominati dalle parti. L'autopsia si farà invece nel primo pomeriggio di oggi all'obitorio dell'ospedale "Umberto I".
Anche la famiglia di Daniele Foti, assistita dall'avvocato Paolo Germano, manderà un proprio consulente di medicina legale. I congiunti del detenuto vogliono conoscere le cause che hanno provocato la morte e, quindi, sapere se Daniele Foti sia stato soffocato da qualcuno dei quattro compagni di cella oppure se sia morto per gli omessi soccorsi da parte del medico di servizio quel giorno nella casa circondariale.
A Floridia, dove il detenuto era molto conosciuto, la notizia della sua morte ha provocato rabbia e sgomento. Daniele Foti, che stava espiando una condanna per resistenza ai carabinieri, doveva uscire dal carcere entro il mese di febbraio.