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Immigrazione: Cpt; fu "pestaggio legittimo", assolti gli agenti
Fonte: Melting Pot, 18 dicembre 2007
18 dicembre 2007

Pestare a sangue gli immigrati detenuti nei Cpt è legittimo. Il giudice di Bologna Milena Melloni assolve con la motivazione della "causa di giustificazione" gli agenti che irruppero nel Cpt ore dopo il tentativo di evasione picchiando e pestando a sangue i migranti.

L'avvocato Simone Sabattini, difensore dei migranti, definisce la sentenza inverosimile: " il giudice ha accertato l'esistenza di pestaggio, quindi riconosce che il fatto sia avvenuto come descritto ma dichiara che la polizia ha agito nell'ambito dei propri poteri. Il segnale più inquietante è che il racconto degli stranieri è stato riconosciuto come verosimile e che la polizia è intervenuta con un pestaggio successivo alla rivolta.

Questo è un precedente drammatico: sia perché la procura non deve occuparsi di quanto fanno gli agenti nell'ambito dei loro poteri nel Cpt, sia perché è una forma di impunità spaventosa verso interventi pacificamente al di fuori dell'ordine pubblico".

Le deposizioni dei testimoni, tra cui Said Imich intervistato da Melting Pot, raccontano che gli agenti hanno effettuato una vera e propria spedizione punitiva nelle stanze dei detenuti e nella saletta del caffè quando ormai nella struttura era ritornata la calma. Infatti i migranti si erano ribellati dopo il picchiaggio brutale della polizia di due detenuti che avevano tentato l'evasione. I migranti che avevano protestato salendo sulla tettoia erano già scesi e tutti si erano già ritirati nelle camere. Said era nella saletta del caffè con altri ragazzi, qui hanno fatto irruzioni i poliziotti in assetto antisommossa e hanno pestato con manganelli e calci i presenti, lanciando poi i lacrimogeni all'interno della piccola stanza.

Ha tutto il sapore di una sentenza speciale per un luogo speciale in cui i diritti hanno caratteristiche anomale. Secondo l'avvocato Sabattini "è raro e preoccupante infatti che una sentenza si discosti in maniera così evidente dal dibattimento, infatti le conclusioni del processo avrebbero dovuto essere molto diverse, tant'è che tutti si aspettavano una condanna. Nella prassi giudiziaria quotidiana per arrivare ad una condanna serve molto molto meno. Qui c'è stato un compendio probatorio pesantissimo, con quindici testimonianze... il metro utilizzato per le motivazioni è discutibile e la sentenza appare incomprensibile".

I migranti, anche se assolti dall'accusa di comportamento violento, ricorreranno in appello, nel frattempo è facile immaginare le ricadute concrete sulle condizioni di trattenimento nei Cpt italiani, dove ogni giorni i migranti che manifestano il disagio e la disperazione subiscono abusi e soprusi dagli agenti di Polizia, dove lo stato di privazione del diritto è così tangibile che sempre più spesso i detenuti cadono in uno stato di depressione patologica che di recente ha portato al suicidio.