Il sottosegretario Lucidi risponde a un'interrogazione urgente in Parlamento. In Italia i migranti senza documenti sarebbero almeno 300 mila, ma dei 22 mila nei Cpt nel 2006 solo 6.000 sono stati espulsi e 8.400 identificati.
Emergono nuovi dettagli sui due suicidi verificatisi nel Cpt di Modena il 14 e il 17 ottobre. Venerdì scorso il Governo ne ha riferito al Parlamento rispondendo ad un'interrogativa urgente. Secondo quanto riferito alla Camera dalla sottosegretaria del ministero dell'Interno, Marcella Lucidi, il primo decesso si è verificato nella notte tra il 14 e il 15 ottobre. Ajouli Monam, tunisino - nato il 12 marzo 1984 e trattenuto al Cpt dal 21 settembre - si è strangolato con un cappio ricavato dai suoi indumenti. Il corpo senza vita di Monam è stato trovato carabinieri in servizio di vigilanza presso il Cpt, in uno dei moduli abitativi.
Il cadavere si trovava nella zona destinata al riposo notturno, non soggetta a video-sorveglianza. Al momento del ritrovamento, i compagni di Monam si trovavano nell'area comune, davanti al televisore. Il ventitreenne tunisino era già stato trattenuto una prima volta al Cpt di Modena. Era entrato il 2 giugno 2007 su disposizione del questore di Como, per poi allontanarsi arbitrariamente il 17 luglio scorso. Era poi stato di nuovo fermato il 21 settembre, sempre su disposizione del questore di Como. Monam aveva precedenti penali non gravi legati alla sua condizione di clandestinità, e all'interno del centro non aveva mai manifestato problematiche psicologiche particolari.
Nella notte tra il 16 e il 17 ottobre, verso l'1,30, il secondo suicidio. Huri Mohamed, algerino, nato il 13 novembre 1982, ospite del Centro dal 10 ottobre scorso, su disposizione del questore di Reggio Emilia, si è impiccato con un lenzuolo attorcigliato intorno al collo. Il corpo è stato rinvenuto dai carabinieri, riverso sulla porta di collegamento dei moduli abitativi con i cortili. Il ragazzo era in trattamento presso il Sert di Reggio Emilia, per problemi di tossicodipendenza, e all'interno del centro veniva assistito consensualmente con trattamento di metadone. Il secondo decesso in tre giorni ha scatenato le proteste dei migranti trattenuti nel Cpt, che hanno incendiato coperte ed indumenti, impedendo alle forze dell'ordine e agli operatori dell'ente gestore, la Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, di rimuovere il corpo di Huri Mohamed se non dopo lunghe trattative.
Il centro di Modena, istituito il 25 ottobre 2000, fu realizzato ex novo. Il giorno antecedente al primo presunto suicidio, nel centro erano trattenute 57 persone, su una capienza di 60 posti. Parlando alla Camera, la sottosegretaria Marcella Lucidi ha auspicato una "migliore offerta dei servizi agli immigrati, compresi quelli presenti nei centri di permanenza temporanea". Così il Governo Prodi ha declinato il "superamento" dei Cpt, messo nero su bianco, pagina 254, nel programma elettorale con cui l'Unione si presentò alle urne nel 2006. E al governo arrivano le critiche di Mercedes Frias (Rifondazione Comunista), che intervenendo in aula venerdì ha chiesto a Lucidi: "Quale risposta si deve dare alle mamme di questi ragazzi. I due ragazzi sono morti non per quello che hanno fatto, ma per quello che sono, in quanto, in definitiva, nei Cpt non ci si entra per aver commesso dei reati, ma per ciò che si è". Secondo dati ufficiali, citati da Frias, in Italia i migranti senza documenti sarebbero almeno 300.000, ma nel 2006 sono transitate dai Cpt solo 22.000 persone, di cui 8.400 identificate e solo 6.000 espulse, a fronte di un costo medio di 1 milione 300 mila euro per ogni Cpt e 970 agenti di polizia impegnati nella sorveglianza delle strutture.