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Prato: 30enne s'impicca in cella poche ore dopo l'arresto
Fonte: Ansa, 8 giugno 2007
8 giugno 2007

Si è impiccato mercoledì sera nella sua cella del Carcere della Dogaia, poche ore dopo essere finito dentro con l'accusa di essere coinvolto in una rapina avvenuta a Firenze nella mattinata. Ieri sul suicidio di Gianluca Tortomasi, trentenne pratese, la Procura di Prato ha aperto un'inchiesta per indagare sull'inaspettata decisione del giovane di togliersi la vita. Si trovava ancora nelle celle temporanee, quegli spazi dove i detenuti vengono sistemati temporaneamente, in custodia, prima del loro ingresso vero e proprio nel penitenziario.

Gianluca si è impiccato lì, prima di prendere posto nel carcere, e per farlo ha usato l'unica cosa che aveva a disposizione: i lacci della scarpe, che ha fissato alla finestra del bagno della cella. Inutili, davanti alla morte già sopravvenuta, i soccorsi del medico e dei volontari della Misericordia accorsi subito in carcere.

Tortomasi, già arrestato in passato sempre per rapina e uscito dal carcere per l'indulto l'anno scorso, era stato bloccato a Prato nel pomeriggio di mercoledì dai Carabinieri insieme a Fabrizio Carnovale, 27 anni: entrambi erano stati accusati di essere i presunti autori di una rapina avvenuta nella mattina alla filiale della Cassa di risparmio di Firenze, in piazza Puccini a Firenze.

Un testimone aveva annotato il numero di targa della Mercedes con cui erano scappati i rapinatori, auto risultata di proprietà di Tortomasi, fermato poi sotto la sua abitazione a Prato insieme a Carnovale. Dai primi accertamenti disposti dal pm Roberta Pieri, titolare dell'inchiesta, dopo l'arresto Tortomasi, portato al comando provinciale dei carabinieri di Prato, sarebbe apparso calmo sia ai militari che al suo presunto complice, non manifestando nessun proposito suicida.