Nei primi 100 giorni del 2007 sono morti 10 detenuti, di cui "solo" 2 suicidi: un calo del 60%. Il report di "Ristretti Orizzonti".
Nei primi cento giorni del 2006 nelle carceri italiane sono morti 24 detenuti, di cui 16 per suicidio. Mentre nei primi cento giorni del 2007, sono stati 10 i decessi, di cui 2 suicidi. A fornire questi dati è "Ristretti Orizzonti", attraverso il dossier "Morire di carcere".
"Tra i dati del 2006 e quelli del 2007 - scrive la redazione - c'è di mezzo l'indulto, che ha fatto uscire dalle carceri più di un terzo dei reclusi. Però il dato sulle morti ha fatto registrare un calo ben più vistoso (emblematici i "soli" 2 suicidi avvenuti nei primi mesi del 2007, a fronte dei 16 avvenuti nello stesso periodo del 2006).
Almeno tre i motivi - tutti in qualche modo legati all'indulto - che, secondo noi, hanno consentito questa diminuzione nelle morti all'interno dei penitenziari.
I detenuti liberati con l'indulto erano per la maggior parte condannati a pene brevi, quei "poveri cristi" che riempiono le carceri (i tossicodipendenti, gli immigrati, i malati mentali, insomma gli emarginati di vario tipo) e che più frequentemente muoiono per malattia, o decidono di suicidarsi.
L'indulto ha ridato un po' di speranza anche a tutti i detenuti che sono rimasti dentro: a chi ha una pena lunga, abbreviandola; a chi è entrato in carcere dopo il provvedimento e non ne ha potuto fruire, perché ha dimostrato che lo Stato è capace non solo di punire ma anche di perdonare, di "incoraggiare" il recupero.
Grazie al fatto che i detenuti sono di meno, in molti più casi gli agenti di polizia penitenziaria riescono a intervenire e a salvare in extremis i detenuti che accusano dei malori, o che cercano di uccidersi".