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Immigrazione: Bologna; giunta divisa sulla chiusura del Cpt
Fonte: L'Espresso, 13 febbraio 2007
13 febbraio 2007

Nel giorno in cui Sergio Cofferati, annuncia la sua prima visita al Cpt di via Mattei, l'Unione si divide in consiglio comunale proprio sul centro di permanenza temporanea. E s'incrina anche la compattezza del gruppo Ds: infatti due consiglieri della Quercia, il neo portavoce dell'area Mussi Gian Guido Naldi e Camilla Giunti votano l'ordine del giorno presentato dall'Altrasinistra per chiedere "la cessazione di tutte le attività del centro di permanenza temporanea di via Mattei".

Questo, del resto, non è bastato per fare passare il testo firmato per primo da Valerio Monteventi (Prc), sconfitto alla conta dei voti. Approvato invece il documento proposto da Ds e Dl, piuttosto simile nella formulazione. Anche qui, anche se in un modo più soft, si invita la giunta comunale a "impegnarsi affinché gli obiettivi prefigurati dal programma di mandato in merito al Cpt possano essere raggiunti in tempi brevi": cioè il "superamento" della struttura.

Ma non c'è, invece, l'appello alla "cessazione di tutte le attività" richiesto dal Prc, Verdi e Cantiere. E ancora una volta la maggioranza si divide in due. Ds e Dl da una parte (pensando al Partito democratico) e dall'altra l'ala più radicale sotto le insegne dell'Altrasinistra. "La verità è che il centrosinistra a Palazzo d'Accursio non c'è più e il sindaco dovrebbe agire di conseguenza, ovvero rimettersi al giudizio degli elettori" dice per la Cdl il consigliere di FI Lorenzo Tomassini.

La bagarre in aula arriva dopo l'intenzione annunciata dal sindaco di effettuare a breve un sopralluogo al centro che ospita 75 persone (ieri mattina l'ennesima fuga di sette extracomunitari tre dei quali subito bloccati dai Carabineri).

"Ho parlato a lungo con la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale (l'avvocato Desi Bruno-ndr) della situazione presente nel Centro di permanenza temporanea - spiega Cofferati - e ho deciso di chiedere l'autorizzazione per visitarlo nei prossimi giorni insieme a lei". Una decisione maturata, secondo il sindaco, dopo l'ultimo incontro avuto con il Garante per fare il punto sulla situazione nel carcere della Dozza e nel Cpt.

"Anche alla luce delle cose che mi sono state descritte e della situazione che c'è nel Cpt, tema del quale abbiamo a lungo discusso con l'ambasciatore De Mistura (rappresentante della commissione ministeriale che nei mesi scorsi ha visitato tutti i Cpt in Italia-ndr) durante la sua visita, credo che sia utile andare a verificare la situazione esistente". I centri sociali bolognesi invocano la chiusura del Cpt e il 3 marzo scenderanno in piazza con un corteo nazionale che partirà da piazza Maggiore.

Finora Cofferati ha visitato i detenuti della Dozza, ma mai il centro di permanenza per gli immigrati clandestini. "Il problema più grande in via Mattei - dice Desi Bruno - non è il sovraffollamento ma la composizione delle presenze. Il 50% degli ospiti arriva dal carcere, sono persone che non dovrebbero essere mischiate con i clandestini che lavorano in nero o con le donne spesso vittima della tratta. Anche per questo abbiamo deciso di attivare uno sportello di informazioni all'interno del Cpt per dare una risposta ai richiedenti asilo o a coloro che chiedono la protezione sociale denunciando la loro condizione di sfruttamento".