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11 marzo 2006 - 19 giugno 2006 "da 100 giorni i nosri figli, 25 giovani ragazzi, sono in carcere senza prove nè processo"
Silvia Fiore
20 giugno 2006

Vogliamo raccontarvi brevemente la nostra storia, o sarebbe meglio dire, l'incubo che da 100 giorni stiamo vivendo insieme ai nostri figli.

Dall'11 marzo 2006, giorno dei disordini avvenuti a Milano in Corso Buenos Aires durante la manifestazione antifascista, i nostri figli sono stati arrestati e dimenticati in carcere e, ciò che rende ancor più raccapricciante un evento già così terribile, è il fatto che a carico della maggior parte di loro non ci sono assolutamente prove del loro coinvolgimento negli atti violenti che hanno caratterizzato quella giornata.

Abbiamo atteso a lungo, forse troppo, prima di accorgerci di quello che stava realmente succedendo, di come stessero utilizzando i nostri figli come "carne da macello" per dare una stupida quanto assurda dimostrazione di rigore giudiziario a scopi politico-elettorali.

Così, dopo aver chiesto invano gli arresti domiciliari, negati in prima istanza e persino in appello con l'assurda motivazione che i nostri figli erano socialmente pericolosi, quasi fossero terroristi o individui senza alcun rispetto della vita umana, abbiamo cominciato a far sentire la nostra voce, a scrivere a giornali, politici, uomini di spettacolo, a chiunque potesse e volesse aiutarci.

Purtroppo non è stato e non è facile poter parlare ed essere ascoltati. Nonostante abbiamo sempre dimostrato il massimo rispetto per le istituzioni e per qualunque nostro interlocutore, ogni nostro intervento è stato accompagnato da polemiche, travisato da bieche strumentalizzazioni.

Basti pensare alla conferenza stampa effettuata nelle sede della Provincia a palazzo Isimbardi e, della quale, i giornali hanno riportato in prevalenza una sterile polemica politica sulla scelta della sala dedicata a un deputato di AN assassinato dagli estremisti di destra, o "titoli" del tutto fuorvianti del tipo "Gli autonomi entrano in Provincia".

Ciò che chiediamo e continueremo a chiedere fino allo sfinimento è il rispetto dei diritti costituzionali dei nostri figli ad essere giudicati solo per le proprie personali azioni e ad essere considerati innocenti fino a quando le prove e il processo non dimostrino la loro colpevolezza.

Avevamo fiducia nelle istituzioni e, nonostante tutto, non l'abbiamo ancora persa, ma oggi siamo più che mai arrabbiati, spaventati e al contempo determinati ad avere giustizia, per noi e per i nostri figli.

Vi chiediamo aiuto, ne abbiamo bisogno tantissimo e in poco tempo, 100 giorni di carcere è un inferno che deve finire!

Silvia Fiore

Note:

Vedi anche:
Milano, 11 marzo 2006: lettera di ringraziamento