Rete Invibili - Logo
Un flusso di coscienza per far rivivere Mauro Rostagno

Abbiamo già parlato di Mauro Rostagno su queste colonne virtuali. Chi segue con attenzione questo blog, saprà quanto sono affezionato alla sua figura e chi ha letto il fumetto che ho realizzato con Nico Blunda e Giuseppe Lo Bocchiaro sa quanto abbiamo studiato il suo passato e la sua persona. È quindi un dovere di coerenza, oltre che un atto d'affetto e un piacere, segnalare l'uscita di Il suono di una sola mano - Storia di mio padre Mauro Rostagno, scritto dalla secondogenita Maddalena e da Andrea Gentile. È un flusso di coscienza, un vortice di ricordi e sensazioni, un cuore che si apre e scaraventa addosso al lettore la parte privata di un protagonista della Storia recente d'Italia, con capatine verso quella parte pubblica (l'impegno civile, il giornalismo, la sociologia) che probabilmente e purtroppo ne ha decretato la fine. C'è tanta musica, ascoltata e citata, tanti sfondi affascinanti (la Palermo dei movimenti, le università occupate, l'India degli arancioni, la Sicilia delle comunità...), tanti protagonisti della sinistra italiana, ci sono due figure, scomparse solo un mese fa, che sono stati fondamentali negli ultimi anni per il caso Rostagno. Come Francesco Cardella, guru e manager, cofondatore di Saman con Mauro e la sua compagna Chicca Roveri. Dopo avere dato la sua versione dei fatti dalle colonne dei giornali locali, ci si aspettava (in verità con poca fiducia) una sua capatina nell'aula Falcone del Tribunale di Trapani come testimone nel processo in corso sull'omicidio Rostagno. Cardella è morto per un infarto nel suo esilio dorato in Nicaragua, dove aveva ripiegato quando si cominciò a indagare sulla famosa "pista interna". E il giornalista Giuseppe D'Avanzo, prima tra i principali sostenitori di quella stessa pista, poi capace di chiedere pubblicamente scusa, con una bella intervista a Chicca condotta fuori dal tribunale, mentre venivano alla luce dati e prove importanti che confermano la mano della mafia (appoggiata, chissà, da quali gruppi di potere locali e non). Ed è illuminante anche su quel fronte, questo libro/diario/confessione, e non c'è momento più adatto dell'uscita di un processo che vede imputati due mafiosi di spicco per l'omicidio del siciliano d'adozione. Chissà se quest'opera, sudata, sofferta, appassionata come ci si aspetterebbe, non contribuisca ad accendere i riflettori sul caso. Perché scoprire chi voleva morto Rostagno, non rappresenterebbe solo un atto di giustizia nei confronti di Maddalena, come degli altri familiari e degli amici. Ma potrebbe dare le risposte più scomode e forse più necessarie a tutti gli italiani onesti, quelli già beffati dalle sentenze di troppi processi sui misteri del nostro Bel paese.