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Franco Serantini, Roberto Franceschi, Fausto e Iaio, Carlo Giuliani… E poi Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Stazione di Bologna, Ustica… Solo un piccolo estratto di un lungo elenco di nomi e di luoghi… Un lungo elenco che segna, con la sua drammatica scia di sangue, gli ultimi decenni della storia dell’Italia repubblicana.
E’ sicuramente difficile trovare un filo che unisca tutte queste vicende: diverse sono le valutazioni personali, diversi i momenti storici in cui si sono svolti i fatti, diversa ed eterogenea la componente umana che è stata dolorosamente segnata da quegli avvenimenti.
Eppure in tutte queste vicende un filo comune esiste. E non sono necessarie valutazioni troppo approfondite per vedere in cosa consista.
Innanzitutto la matrice della mano omicida: fascisti, organizzazioni mafiose, singoli elementi delle forze dell’ordine rimasti impuniti.
Poi i silenzi, le inefficienze, i depistaggi che hanno contraddistinto l’operato di certi apparati dello Stato, rendendo difficoltose le indagini ed ostacolandole in modo spesso irrimediabile (pensiamo ad esempio al segreto di stato, ancora inspiegabilmente operante sulle stragi).
Infine (come conseguenza del punto precedente) la mancanza, totale o parziale, di verità e giustizia per tutti questi casi. Troppo spesso i colpevoli e i mandanti degli omicidi non sono stati individuati, e quando individuati sono quasi sempre rimasti impuniti… Un’impunità che diventa totale se limitiamo l’analisi alle vittime per mano delle forze dell’ordine.
Questo è quanto accomuna tutti quei morti; uccisi due volte: nella propria fisicità (in un treno, in una piazza, in un aereo…) e poi nella memoria (in un’aula del tribunale).
E riguardo l’aspetto più inquietante che accomuna le vicende, ossia quello relativo alle colpe degli apparati dello Stato, è opportuno evidenziare che nel corso degli anni gli episodi di depistaggio sono stati variegati nella forma quanto metodici e costanti. Si è riusciti a far fuggire all’estero certi responsabili o certi testimoni-chiave (Piazza Fontana e Piazza della Loggia), si sono costruite piste alternative per sviare le indagini (gli anarchici per Piazza Fontana, gli spacciatori per Fausto e Iaio, il terrorismo per Peppino Impastato, il cedimento strutturale per Ustica), sono state contraffatte o sottratte prove (Claudio Varalli, Giannino Zibecchi, Carlo Giuliani).
Accettare questa analisi significa anche accantonare quelle differenze di valutazioni personali o di contesto storico cui accennavamo in premessa. Poco conta che alcune delle vittime di quel tragico elenco abbiano come comune denominatore l’impegno politico che le ha trasformate in bersagli (Carlo Giuliani, Piero Bruno, ecc.) e che altre siano state solo innocenti vittime della perversa logica delle stragi (Piazza Fontana, stazione di Bologna ecc.), trovandosi presenti, per un tragico scherzo del destino, nel momento sbagliato in “quel treno” o in “quella piazza” o in “quell’aereo”: quel che conta è riconoscere l’omogeneità della mano omicida e la colpevole assenza dello Stato nella ricerca della verità.
Questo sito-portale, reti-invisibili, parte proprio dalla ferma volontà di accantonare le differenze in favore dei tanti punti di contatto nelle varie vicende; dalla determinazione a non accettare l’impunità di cui hanno goduto esecutori o mandanti (e in alcuni casi entrambi) di quegli omicidi e di quelle stragi.
Nelle varie sezioni di questo sito troverete una breve scheda riassuntiva di ogni singolo avvenimento, a volte con interventi diretti dei rappresentanti delle varie associazioni. Troverete poi l’indicazione dei siti di riferimento e di altri links di interesse, oltre ad un’indicazione di alcuni testi e/o video disponibili su ogni fatto. Chiunque volesse approfondire quelle vicende potrà accedere, tramite quei links, a documentazioni più complete (atti processuali, rassegna stampa, controinchieste, documentazioni fotografiche ecc.). Nel corso dei futuri aggiornamenti vedremo di completare questo lavoro con altre sezioni e di integrare quelle esistenti (anche con l’aiuto di chi vorrà fornire il proprio apporto o segnalarci elementi o documenti a noi per ora sfuggiti).
Reti-invisibili si rivolge a tutti i cittadini che non vogliono dimenticare quelle vittime senza giustizia. E’ quindi nostra intenzione arrivare ad istituire “una giornata per la Verità”, per ricordarli. Una giornata per chi, fino ad oggi, troppo spesso si è visto negare verità e giustizia.
Grazie fin d’ora a tutti quelli che vorranno dare il loro apporto, anche semplicemente visitando questo sito.