"Se si riapre il processo, con molta probabilità ci costituiamo parte civile".
A parlare è Luciana Alpi, mamma di Ilaria, che appresa la notizia del rinvio a giudizio e di una probabile apertura del processo nei confronti di Hashi Omar Hassan, il ragazzo somalo accusato dell'omicidio della figlia, aggiunge come siano 16 anni che aspettano la verità sull'omicidio di Ilaria.
E' infatti di oggi la notizia che il gup di Roma Di Lauro ha rinviato a giudizio per calunnia Ali Rage Hamed, detto Gelle, testimone chiave dell'accusa nei confronti dell'ex miliziano somalo Hashi Omar Hassan, condannato in terzo grado a ventisei anni di reclusione come esecutore del duplice omicidio, il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin. Determinanti le testimonianze di otto persone che smentiscono la presenza di Gelle sul luogo del duplice omicidio.
"Abbiamo sempre nutrito dubbi sulla colpevolezza di Hashi Omar Hassan - continua Luciana Alpi - Ben venga dunque la riapertura del processo. Sono infatti anni che combattiamo per avere la verità". Una verità che spetta di diritto a questi due genitori, ma anche alla società civile che ha chiesto in massa anche negli ultimi giorni, firmando l'appello per la verità e la giustizia lanciato dall'Associazione Ilaria Alpi.
Potrebbe dunque avvicinarsi la riapertura del processo che nel 2003 si concluse senza chiarire chi fossero i mandanti dell'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che erano impegnati in una complessa inchiesta su traffici internazionali di armi e rifiuti tossici.