"Finalmente, dopo 40 anni, possiamo stringerci la mano e guardarci negli occhi. Finalmente due famiglie si ritrovano". Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi, si china sorridente verso Licia Rognini, vedova di Giuseppe Pinelli, seduta in seconda fila, nel salone dei Corazzieri al Quirinale, pochi istanti prima che inizino le celebrazioni del Giorno della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi. Licia Pinelli non si alza, vista anche l'avanzata età, ma ricambia il sorriso e risponde: "Fingiamo che non siano passati tutti questi anni".
E' stata una giornata "intesa e ricca di emozioni - riferisce la signora Calabresi, accompagnata dal figlio Mario al Quirinale - quella che si è appena conclusa". Terminata la cerimonia le due donne sono state ricevute dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
"E' assurdo che questo incontro non sia avvenuto prima", fa notare la vedova del commissario ucciso in un agguato nel '72, dopo che una campagna di stampa lo rappresentò ingiustamente come responsabile della morte di Pinelli. Considerazione, questa, pienamente condivisa dalla vedova del ferroviere anarchico, ingiustamente sospettato della strage di Piazza Fontana e che morì dopo un volo da una finestra della questura di Milano nel '69. "Anche io l'ho pensato molte volte", dice la signora Pinelli mentre la figlia, Claudia, tende la mano alla signora Calabresi.
"Se torno indietro negli anni - riflette Gemma Calabresi al termine della cerimonia - mi rendo conto che le nostre due famiglie sono state divise. Siamo stati tutti un po' vittime della stagione dell'odio e del terrorismo, come ha detto oggi il presidente Napolitano. Ora non è più tempo di recriminazioni ma della memoria, che deve essere sgombra da sentimenti di rancore. A separare le due famiglie ci hanno pensato anche i mass-media e coloro che hanno voluto vedere contrapposti i Calabresi e i Pinelli. Chissà, a volte l'uomo è schiavo di certi preconcetti e forse questo falso pudore del mondo che ci guarda ci ha portate a non incontrarci prima".
"Questa giornata è stata un dono di Dio, per chi come me è credente. Il presidente Napolitano - conclude Gemma Calabresi - ci ha dato una grande opportunità, e gliene siamo riconoscenti". Quando il prossimo incontro con la vedova Pinelli? "Mi ha invitata a casa. Ci siamo lasciate dicendoci 'a presto'".