"Penso che sia un evento storico quello che ha promosso il presidente Napolitano. Dopo quarant'anni è la prima volta che viene riconosciuta ufficialmente dallo Stato l'innocenza di mio marito e il fatto che sia stato una vittima". Lo ha detto Licia Rognini, vedova di Giuseppe Pinelli, in un'intervista che andrà in onda questa sera su Telereporter, il giorno dopo l'incontro al Quirinale con la vedova Calabresi.
"Mai provato rancore contro la famiglia Calabresi"
"Da subito avevano detto che era innocente ma quello che ha fatto pubblicamente Napolitano è stato eccezionale", ha proseguito la vedova Pinelli che ha aggiunto: "Due persone che si incontrano per la prima volta e che non sono nemiche tra loro... Non c'è mai stato rancore verso la famiglia Calabresi; non l'ho mai provato, anzi.... Non ci deve essere odio, c'è il ricordo e basta. Credo che la signora Calabresi la pensi come me vista la cordialità con cui mi ha accolto e conosciuta".
In un altro passaggio Licia Pinelli ha affermato: "Mi sarebbe piaciuto incontrarla prima di quando è successa la sua disgrazia perché aveva ancora due bambini piccoli e un terzo in arrivo e quindi mi sono sentita molto vicina a lei anche se non so cosa avrei potuto dirle...".
Si può parlare di un risarcimento morale definitivo dopo tanti anni? "Sono parole vuote - ha precisato la signora Licia - posso dire che non ero agitata ieri ma commossa. Mia figlia era al mio fianco con lo stesso stato d'animo; l'altra figlia non è venuta perché non avrebbe retto. Comunque moralmente era presente anche lei"