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La seconda volta in memoria di Peppino Impastato: Ponteranica in piazza contro le mafie e la Lega
D.N.
Fonte: Liberazione, 26 settembre 2010
26 settembre 2010

Un anno dopo, "Ancora 100 passi" a Ponteranica. Per la seconda volta, a dodici mesi di distanza, il paesino in provincia di Bergamo, che di tanto in tanto balza agli onori della cronaca per le trovate del suo sindaco leghista, Cristiano Aldegani, è stato scenario della manifestazione in memoria di Peppino Impastato.
Un anno fa oltre settemila persone protestarono contro la decisione del primo cittadino del paese di togliere dalla biblioteca comunale la targa in suo ricordo. Ieri, quelle stesse persone, almeno tremila stando ai numeri forniti dalla questura, hanno ripercorso le stesse strade, da via Matteotti a via 8 Marzo, «per dare continuità alla grande battaglia di civiltà e democrazia» ha spiegato Giovanni Impastato, fratello di Peppino, «per sconfiggere l'arroganza e la prepotenza di un sistema politico che in tutti i modi tenta di bloccare il percorso di rinnovamento proposto dal basso». Eccolo il motivo che ha spinto tante persone a tornare a Ponteranica: «cercare di salvare la memoria storica di questa nazione e dare una scossa a un clima di sempre più profonda omertà». In tanti hanno risposto presente alla mobilitazione lanciata dal neonato Forum Sociale Antimafia del Nord. Lo hanno fatto partecipando in massa alla tre giorni iniziata giovedì scorso con un concerto in omaggio a Fabrizio De Andrè, proseguita venerdì con un convegno su Peppino Impastato "Tra storie di mafia e antimafia" al quale hanno preso parte Umberto Santino del centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato di Palermo, il sostituto procuratore della Commissione antimafia Franca Imbergamo e l'ex componente della Commissione antimafia, nonché responsabile Giustizia del PRC, Giovanni Russo Spena. Quindi, la giornata conclusiva di ieri, iniziata con un dibattito su "La Mafia in Lombardia" e culminata nella manifestazione di piazza. «Con questa manifestazione» ci ha spiegato Marina Montuori della Casa della Memoria di Cinisi «abbiamo salutato la nascita di una rete di associazioni, il Forum Sociale Antimafia del Nord, che combatterà in maniera unitaria la mafia al Nord, dove sono prevalenti le logiche del Sistema che tende, troppo spesso, a confondere l'economia criminale con quella lecita e legale». Non solo. «Tornare a Ponteranica» ha spiegato Giovanni Russo Spena «è stato fondamentale per dimostrare come in questo territorio amministrato dalla Lega Nord si sia riusciti a passare dalla passione e dall'indignazione dello scorso anno dopo la folle decisione del sindaco Aldegani di togliere la targa in memoria di Peppino dalla biblioteca comunale alla costruzione di una rete che lavori, studi e analizzi le penetrazioni della mafia in questo territorio». Per il responsabile nazionale Giustizia del Prc , infatti, «le ultime operazioni antimafia hanno dimostrato che il Nord non è immune al problema della criminalità organizzata come vorrebbe far credere la Lega: il caso Expo o quello della Pedemontana dimostrano come il Nord, i grandi eventi e le grandi opere siano i luoghi perfetti in cui riciclare i soldi provenienti da traffici illeciti».
Tra i tanti elementi che hanno caratterizzato la manifestazione di ieri ce ne sono alcuni che spiccano particolarmente: in primis, secondo Marina Montuori, «la forte presenza di cittadini e realtà del territorio e i molti abitanti del paese in piazza o affacciati alle finestre mentre, lo scorso anno, più che in Val Brembana sembrava di stare a Cinisi con finestre chiuse e cittadini rintanati in casa al passaggio del corteo». Quindi, secondo Russo Spena, «la forte connotazione politica di questa manifestazione contro la Lega Nord». Concetto, questo, sottolineato anche dall'ex consigliere regionale Prc della Lombardia Luciano Mulhbauer: «ieri circa 4mila persone hanno mandato un messaggio molto forte nel cuore del potere leghista collegando idealmente Ponteranica con la non distante Adro. Da una parte, infatti, un sindaco leghista, Aldegani, ha rimosso una targa che commemorava un attivista ucciso per il suo impegno contro la mafia sostenendo che un luogo pubblico come una biblioteca non fosse il posto adatto ad ospitare un tale simbolo; dall'altro un altro sindaco, sempre leghista, Lancini, ha invece pensato bene di addobbare una scuola pubblica con settecento simboli del suo partito. Questa è la gente al governo di questi territori e che, proprio per questo, non può chiamarsi fuori dal coro e continuare a contribuire alla favola che la mafia al nord non esiste». Per questo, oltre a ricordare Peppino Impastato, «la grande importanza del corteo di ieri» conclude Marina Montuori della Casa della Memoria di Cinisi «consiste nell'aver squarciato quel velo di ipocrisia con il quale cerca di nascondersi un partito come la Lega Nord».
D.N.