L'azione perpetrata dal sindaco leghi-fascista di Ponteranica Aldegani ai danni della memoria di Peppino, cancellando il suo nome dalla Biblioteca comunale, non costituisce affatto un caso unico, ma fa parte, secondo la nostra analisi, di un preciso progetto politico che assomma gli interessi mafiosi e speculativi di chi oggi ci governa con la necessità di un controllo ed appiattimento violento delle identità del territorio, soprattutto di quelle dissidenti, ottenuto tramite armi repressive che sono da un lato la negazione e il revisionismo storico e dall'altro gli attacchi razzisti e le leggi xenofobe. In tal senso vanno intesi gli ultimi provvedimenti approvati in termini di sicurezza che spingono lo Stato Italiano, già enormemente contaminato e minato dalle collusioni, verso il baratro della democrazia con l'intolleranza razziale e la cancellazione delle diversità e la messa in atto di veri e propri crimini contro l'umanità.
Tutto questo non può essere ricondotto al semplice fanatismo e alla rozzezza della Lega, ma appartiene, come si può immaginare, ad un piano ben più vasto di riconversione della nostra democrazia e dell'identità del nostro paese.
La cancellazione dei diritti fondamentali, cominciando dai migranti, e le violenze osate ai danni degli extracomunitari non sono solo umanamente inaccettabili, ma finiscono per creare uno stato di tensione che con l'affidamento della sicurezza pubblica alle cosiddette ronde e i limiti imposti alle proteste di piazza sfoceranno in episodi di evidente violazione delle libertà personali e di quanto garantito dalla Costituzione Italiana.
La manipolazione dei mass media e la rimozione forzata della natura multiculturale ed antifascista del nostro essere Italia, delle nostre lotte sociali e politiche dal basso, hanno portato alla trasformazione del paese crocevia dei popoli, delle fusioni etniche e delle resistenze (partigiana, antimafia, ecc.), nella patria dei capitali sporchi reinvestiti, della caccia allo straniero, dell'intolleranza e dell'angoscia sociale.
Come la nostra cultura, anche il nostro territorio viene sottoposto a continue razzie e violenze, con la complicità di chi come la Lega si erige a conservatore delle integrità locali, ma di fatto va poi a scontrarsi con movimenti come i No Dal Molin che hanno invece l'interesse di restituire ai cittadini le zone sottratte a causa di imposizioni internazionali.
Quanto appartiene alle ricchezze collettive e garantisce il benessere di tutti viene spudoratamente depredato per sporchi affari personali e di casta con la complicità del fascismo leghista.
A questo si aggiunge la falsità interessata con la quale si attribuisce il dominio mafioso al solo contesto meridionale, per impedire una corretta ricostruzione delle implicazioni politiche ed economiche della criminalità organizzata ed ostacolare un'adeguata presa di posizione da parte della società civile che dovrebbe schierarsi su un unico fronte, indipendentemente dalla regione di residenza.
La Lega alleata delle destre sull'asse che va da Roma "ladrona" a Milano, pur parlando ipocritamente di secessione ed indipendenza della Padania, non è altro che il braccio armato di randello che sta a protezione (in cambio di laute ricompense) di quanti indifferentemente tra Nord e Sud, approfittando anche della mollezza dell'opposizione, stanno continuando ad erodere le nostre risorse accumulando potere e denaro, a discapito dei diritti e delle esistenze altrui.
Chiediamo, di conseguenza, una mobilitazione straordinaria in occasione della manifestazione da indetta per il 26 settembre alle ore 14.30 a Ponteranica per i seguenti motivi:
- ripristinare l'intitolazione della Biblioteca di Ponteranica a Peppino, non come forma di celebrazione eroica, ma come impegno per la conservazione della nostra memoria collettiva. A tal proposito chiediamo le dimissioni irrevocabili del Sindaco Aldegani per la sua scelta antidemocratica;
- ricostruire legami dal basso tra le singole realtà che siano effettivi garanti delle identità tradizionali e culturali dei territori specifici e dell'intero paese, in osmosi con le altre culture ed etnie;
- riunificare le forze di opposizione alla deriva fascista e razzista del nostro Stato e alla predominanza degli interessi mafiosi e speculativi;
- condividere con i migranti la difesa dei diritti comuni e della libertà di tutti.
Associazione Peppino Impastato - Casa Memoria, Cinisi