La procura ha chiesto di processare il primario del santissima Trinità Antonio Maccioni. Dopo la chiusura delle indagini, adesso arriva la firma del pm Giangiacomo Pilia sulla richiesta di rinvio a giudizio: a breve, il responsabile del Servizio si Anatomia di Is Mirrionis -accusato di aver fatto sparire i reperti dell'ambulante Giuseppe Casu per aiutare un collega sotto processo - dovrà comparire di fronte al giudice preliminare. Per rispondere di una sfilza di reati: soppressione di parti di cadavere, distruzione di atti pubblici, favoreggiamento, frode processuale, falso ideologico.
Durante le indagini sulla morte di Giuseppe Casu, uscito cadavere dal reparto di Psichiatria allora diretto da Giampaolo Turri dopo sette giorni di contenzione, il magistrato scoprì che i reperti consegnati dal primario di Anatomia ai consulenti della procura non erano dell'ambulante di Quartu. Qualcuno li aveva gettati via, scrivendo il nome di Giuseppe Casu su un altro contenitore. Per l'accusa il movente è chiaro: Maccioni avrebbe voluto aiutare Giampaolo Turri, primario di Psichiatria sotto processo per omicidio colposo per la morte dell'ambulante. Agli c'è una telefonata di dieci minuti tra Maccioni e Turri risalente al giorno precedente il sequestro dei reperti (31 gennaio 2700), sequestro che la polizia giudiziaria aveva ampiamente annunciato a Maccioni. Oltre lui, chiesto il rinvio a giudizio anche per il tecnico di laboratorio Stefano Esu: avrebbe aiutato il direttore di Anatomia a nascondere il reperto. Il primario, difeso da Luigi Concas e Antonio De Toni, ha sempre negato ogni responsabilità. Ora la Asl dovrà decidere se sospenderlo o meno. E.L.