Cagliari. A far capire che qualcosa si muove nell'umanizzazione delle cure, sono i numeri delle contenzioni: 21 nei primi sei mesi di quest'anno, contro le 66 del 2007, e le 89 del 2006. A dire invece che nel reparto la tensione si taglia a fette, è il fatto che alcuni medici non rispondono neanche alle domande più semplici. Il reparto di Psichiatria del Santissima Trinità è stato visitato da una delegazione di tre consiglieri di centro-sinistra della commissione regionale alla Sanità, che vogliono vederci chiaro dopo i veleni degli ultimi tempi.
Gianluigi Gessa, Nazzareno Pacifico e Marco Espa ( esponenti del PD) si sono presentati poco dopo le 9 davanti all'ingresso: ad accoglierli c'erano Paolo Pili, ora dirigente della struttura ( il responsabile Paolo Laddomada è in ferie), il direttore del servizio psichiatrico diagnosi e cura della Asl 8, Giovanna Del Giudice, e il dirigente Asl, Gino Sorrentino. Niente taccuini e occhi discreti, mentre passeggia in questo reparto dove il dolore sta tutto dentro, interamente sviluppato in lunghezza e che sa di pulizie appena fatte. Uno dopo l'altro vengono mostrati la farmacia, la sala medici, le camere dei degenti, il salottino, abbellito dai dipinti molto probabilmente datti da qualche paziente. Tutto lindo, tutto a posto, sol nel giardino l'impressione è che si possa fare di più. Per il resto l'appuntamento è alla fine del "tour" tra le pareti giallo paglierino e gli scaffali ancora vuoti della sala riunioni, dove Giovanna Del Giudice invita tutti per fare il punto della situazione. Dieci minuti prima, chi scrive a chiesto a uno dei medici quanti fossero in totale, ma la risposta è stata "Lo chieda alla responsabile dell'Spdc". Possibile che chi lavora qui dentro non lo sappia? O l'equilibrio è così fragile cha la minima parola potrebbe rivelarsi un missile? E in effetti a mettere il dito sulla piaga, ma solo per un attimo, è Nazzareno Pacifico, che apre il colloquio chiedendo: "La situazione è migliorata rispetto al passato?" e ancora:"Quanti sono gli infermieri? Si può fare qualcosa di più?". La faccenda del primario sotto inchiesta per il pensionato morto due anni fa, fa male, così come le accuse del centro destra che per bocca di Pier Paolo Vargiu (Riformatori) proprio l'altro giorno ha paragonato la struttura a "un girone infernale", piuttosto che a un "moderno centro di assistenza psichiatrica". Così per Giovanna Del Giudice è l'occasione per controbattere con la forza dei numeri: qui ci sono 25 infermieri più altri due "mandati dalla direzione sanitaria con compiti particolari". Solo due anni fa, rimarca la responsabile, erano 22 e l'anno scorso 25. Ci sono poi un infermiere generico e due operatori socio sanitari. Quanto al superamento del tetto di posti letto bastano pochi dati: la soglia nel 2005 è stata superata 104 volte, nei primi sei mesi di quest'anno solo una. E ancora: "A marzo ho chiesto che per ogni turno il personale non debba essere inferiore alle cinque persone, anche nel periodo di ferie: oggi ci sono sette persone". Già, "ma l'altro giorno eravamo quattro", la interrompe lo psichiatra Antonio Tronci. I dati continuano ad arrivare ed è sul punto contenzione che arriva la chicca: se a essere stati "legati" nel 2006 sono stati 89 pazienti, l'anno scorso a 66 e quest'anno, sinora solo 16. Numeri che fanno illuminare Marco Espa: "Una grande conquista nell'ambito dei diritti umani". Dice. Giovanna Del Giudice non nasconde che qualche problema esiste:"C'è però u n miglioramento nei rapporti, e anche nella quantità e nella qualità dei servizi". L'auspicio per chi lavora in questo difficile mondo è non essere lasciati soli.