COORDINAMENTO SARDO DELLE ASSOCIAZIONI DEI FAMILIARI E DEGLI UTENTI DEI SERVIZI DI SALUTE MENTALE A.S.A.R.P. - A.F.A.R.P. - A.R.A.P. - Il Guado - A.S.P. - APPRODI - Ass.ALBESCHIDA
Associazione FIORI DI LUNA - GRUPPO INSIEME Onlus - Ass. Il Labirinto - Ass. Diritti Negati
Ufficio del Portavoce c/o ASARP Via Romagna, 16 Cagliari
Al Presidente della Regione Sardegna
Dott.Renato Soru
Oggetto: sollecito richiesta di incontro urgente -
Signor Presidente,
il 14 marzo, alle ore 14 e 30 una foltissima delegazione di familiari, provenienti da tutta la Sardegna, insieme alle Associazioni aderenti al Coordinamento Regionale, si sono incontrati a Cagliari, presso la sede dell'A.S.A.R.P. per discutere di quanto sta accadendo sul piano "mediatico", e non solo, in merito alle questioni della salute mentale.
Noi siamo le Associazioni che con forza hanno posto, alla Sua Giunta e all'Assessore Regionale alla Sanità Dott.ssa Dirindin, la necessità della urgenza e improcrastinabilità di metter mano al "sistema psichiatria". Noi abbiamo evidenziato la gravità del ritardo istituzionale su questa materia, che non garantiva strumenti normativi e finanziari che ponessero i servizi di salute mentale nella condizioni di operare al meglio nel rispetto del diritto alle cure, alla assistenza e alla riabilitazione delle persone con sofferenza mentale. Ritardi istituzionali gravi, che hanno determinato il peggioramento delle condizioni di salute di migliaia di persone e lo stato di disperazione e sfiducia delle famiglie. Non da oggi (ma esattamente dal momento in cui in Sardegna sono arrivate quelle persone vergognosamente definite "i colonizzatori"), è in atto una feroce campagna di denigrazione su quanto la Regione sta portando avanti nel tentativo di dare una svolta decisiva al settore della salute mentale. Sapevamo che si trattava di un compito arduo perché le resistenze sarebbero state forti, ma si è arrivati ad una vera e propria caccia alle streghe.
Noi apprezziamo lo sforzo che fino a questo momento l'Assessorato Regionale alla Sanità (con il forte sostegno della Commissione Regionale Salute Mentale e delle nostre Associazioni dei familiari), ha portato avanti. E apprezziamo lo sforzo che si sta compiendo in tutto il territorio regionale da parte delle aziende sanitarie, dei dipartimenti di salute mentale, e degli operatori (per ottenere dei buoni risultati c'è tanto da fare e tante risorse da mettere in campo, anche culturali). Non ci stupisce la campagna contro anche perché a condurla sono esattamente le stesse persone che hanno determinato la cattiva qualità degli interventi in salute mentale. La richiesta da parte nostra di servizi che operino nel rispetto della dignità e della libertà delle persone è in perfetta linea con le Leggi che il nostro Paese si è dato, ed è in linea con gli atti di indirizzo del Ministero della Sanità e con le raccomandazioni della Commissione Europea. Abbiamo lottato per il superamento dei Manicomi e lottiamo per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e non siamo quindi certamente intimoriti dalle resistenze che si stanno incontrando. Noi siamo Sardi e in Sardegna rimarremo, a noi nessuno ci può "cacciare" o "licenziare" o "mettere il bavaglio". Chiediamo a Lei, che rappresenta il Popolo Sardo, la garanzia istituzionale che questo processo di trasformazione non si fermerà. Nell'esclusivo interesse del diritto alla salute delle migliaia di donne e uomini che vivono la sofferenza mentale, e delle nostre famiglie che hanno il diritto di poter condurre una esistenza normale. Ribadiamo la necessità di poterLa incontrare perché la feroce campagna mediatica (utilizzando pretestuosamente un provvedimento disciplinare assolutamente doveroso), crea grave turbamento ai familiari e provocano una forte preoccupazione negli utenti dei servizi di salute mentale di Cagliari, minando la già scarsa fiducia esistente e mettendo quindi in difficoltà il processo di presa in cura. Noi esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per il lavoro (in condizioni di aperta ostilità da parte di alcuni medici) che sta svolgendo la Dott.ssa Giovanna Del Giudice del Dipartimento di Salute Mentale di Cagliari, nel rispetto del Piano Strategico Salute Mentale che l'ASL n°8 di Cagliari si è dato (in perfetta sintonia col Piano Regionale per la Salute Mentale e con i Piani Strategici e le Direttive della Giunta Regionale). La trasformazione dei servizi e delle pratiche in Sardegna, nell'ottica della psichiatria di comunità e della umanizzazione dei luoghi e dei rapporti terapeutici, è atto dovuto da almeno 30 anni. L'impegno svolto dalle nostre Associazioni è in perfetta linea con l'impegno svolto da altre centinaia di Associazioni di familiari e utenti impegnate su tutto il territorio Nazionale. Chi oggi si pone contro questo cambiamento non ha mai guardato con interesse al nostro impegno civile (anzi lo ha sempre ostacolato), né ha mai partecipato alle nostre azioni. Noi crediamo che ad esprimere un giudizio sulla qualità delle prestazioni debbano essere esclusivamente gli utenti dei servizi, perché un cattivo servizio ed una cattiva pratica hanno una ricaduta immediata sulla qualità della vita delle persone e sugli esiti del processo di ripresa.
Attendiamo fiduciosi di poterLa incontrare al più presto.
Cagliari 15.03.2008
Il Segretario La Portavoce
f.to Giorgio Matteu f.to Gisella Trincas