Rete Invibili - Logo
Quando e perchè è morto realmente mio padre?
Natascia Casu
18 novembre 2007

E' dura accettare e vivere il dolore per la perdita del proprio padre. Lo è ancora di più quando questo avviene in circostanze alquanto strane, ancora da chiarire. Per esempio, quando è morto realmente mio padre? Tanto meno non è facile sopportare che quel ricovero contro la sua volontà sia avvenuto pubblicamente in presenza di giornalista e fotografo avvisati per tempo, per darne notizia in maniera eclatante il giorno dopo. Ma noi familiari non dovevamo esser così importanti se siamo stati avvisati quando tutto era compiuto. E come reagire al fatto che tutti continuamente affermano che in quella piazza mio padre è stato trattato peggio di un delinquente e nessuno ha avuto il coraggio di dichiararlo e confermarlo di fronte al mio legale? Vi potete minimamente immaginare come ci si possa sentire dopo tutto questo? Ma ancora non era finita! Doveva ancora uscire la notizia che i pezzi anatomici prelevati dal corpo di mio padre erano stati scambiati con quelli di una persona la cui embolia è stata causata da un tumore, almeno così ho letto in un quotidiano. Cosa sarebbe successo se non se ne fossero accorti per tempo? Tutto sarebbe stato archiviato e mio padre non avrebbe avuto la minima speranza di avere giustizia? Una vicenda quest'ultima sconcertante, inquietante, non ho altre parole per definirla! Fino ad ora non ho mai voluto esprimere completamente il mio dolore in maniera pubblica, forse perchè è troppo personale o perchè non amo compiangermi nè cerco la compassione delle persone, perchè io non sono speciale, faccio solo quello che ogni figlia al mio posto avrebbe fatto: esercitare il diritto alla giustizia e alla conoscenza della verità su tutta la vicenda che ha portato alla morte di mio padre. Dopo più di un anno trascorso a farmi forza e a mostrarmi quasi gelida, per poter esser lucida e razionale, sento che il dolore e le inevitabili lacrime trattenute per troppo tempo non possono essere più controllate così come queste parole di sfogo. Ma lottare mi dà la forza di andare avanti.

Natascia Casu