Vogliamo significare la nostra solidarietà a Sonia Alfano che sempre combatte per capire fino in fondo perché suo padre ha dovuto morire per mano di mafia.
Sonia Alfano teme fughe di notizie che potrebbero depistare.
Dice bene la Alfano nella sua nota di agenzia, nel 1993 Nito Santapaola, forni l'uomo Santo Mazzei ai corleonesi di Riina affinché potesse procurarsi un proiettile di artiglieria a Torino e lo potesse lasciare nel giardino di Boboli quale anteprima della strage di Firenze del 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili.
Sappiamo bene quanto la mancanza di verità su delitti di una gravità inaudita, senza processi chiarificatori una volta per tutte, possano dare adito a gravissime fughe di notizie , fughe che chi è direttamente interessato in massacri come le stragi terroristiche , non sa mai come leggere.
Infatti noi viviamo le stesse apprensioni della Alfano rispetto alla ridda di notizie su Giovanni Brusca che di questi tempi non mancano mai .
Abbiamo timore che l'ansia che pervade la notizia quando è lo scoop che interessa, e speriamo nulla di peggio, possa inevitabilmente mettere in gioco la riuscita del lavoro dei Magistrati e la nostra conseguente ricerca della verità.
Sono 18 anni che aspettiamo la verità sulla strage che ha visto la morte dei nostri figli, abbiamo confidato e confidiamo nel lavoro della Magistratura, oggi il timore è che proprio attraverso notizie sciorinate come acqua fresca , la nostra "ansia di giustizia", come l'hanno sempre chiamata, sia ancora una volta disattesa per "l'ansia che la politica mette nel coprire la verità".
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili