Rispondiamo come sempre a quanti scambiano un carcere severo ma necessario per la mafia ,come il 41 bis, per una tortura, in questo caso definito dal Politico del PD Giulio Petrilli dell'Aquila, "tortura bianca"
Intanto ribadiamo che il regime di detenzione speciale di 41 bis, altro non è se non un sistema carcerario per impedire alla mafia di avere contatti con l'esterno del carcere e smetterla così da parte di uomini di organizzazioni criminali di dare ordini di morte e continuare a coordinare i propri affari all'esterno.
Dopo di che rendiamo noto che sono 17 anni che sentiamo frasi del tipo : "un regime durissimo , nel quale secondo me vengono meno i principi fondamentali de diritto e dell'umanità, necessari anche per le persone recluse"
Chiediamo quindi al responsabile provinciale del dipartimento diritti e garanzie del Partito Democratico Giulio Petrilli, quali sono stati da parte della mafia e i suoi accoliti, "i principi fondamentali del diritto e dell'umanità" salvaguardati in via dei Georgofili il 27 Maggio 1993 per bambini e ragazzi .
La mafia ha una possibilità per uscire da "41 bis", e lo sa benissimo, come lo sanno tutti i politici, quello di collaborare con la giustizia.
Mentre la politica oltre occuparsi dei carnefici mafiosi , ne ha un'altra di possibilità importante ,quella di pensare una volta tanto alle vittime della criminalità organizzata e ai pericoli che i benefici richiesti per la mafia possono far correre a tutti quanti.
Con meno attenzione verso la mafia da parte della politica, eviteremo inoltre di pensare a quella che sembra ormai una tecnica consolidata, ovvero ogni qualvolta il Paese Italia si appresta a probabili incontri elettorali, abbiamo l'impressione che la politica corra in mutuo soccorso alla mafia facendole arrivare messaggi del tipo " faremo abolire il 41 bis".
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili