Ricordiamo la morte di Don Padre Puglisi e lo facciamo parlando di uno dei suoi carnefici. Gaspare Spatuzza che ha ucciso Don Puglisi è oggi un collaboratore di giustizia, che auspichiamo stia dando un contributo importante per la ricerca della verità sulla strage di via dei Georgofili.
Don Puglisi si era data una missione su questa terra levare i ragazzi dalle sgrinfie della mafia, molto probabilmente era venuto anche a conoscenza di qualche manovra stragista in quella terra di Brancaccio e per tutto questo i fratelli Graviano ne hanno decretata la sentenza di morte per mano di Gaspare Spatuzza.
Come già abbiamo reso noto ,Gaspare Spatuzza ci ha scritto una lunga lettera e ci ha chiesto il perdono per l'uccisione dei nostri parenti, dopo aver letto la sua lettera riteniamo che sia fortemente pentito anche per l'uccisione di Don Puglisi.
Don Puglisi uomo di chiesa con la forza del cattolicesimo avrebbe sicuramente perdonato Gaspare Spatuzza, noi non lo possiamo fare, ma anche in memoria del martirio del sacerdote di Brancaccio prendiamo ancora una volta l'impegno di supportare Spatuzza nella sua collaborazione per quanto ci sarà possibile, e verremmo meno all'impegno preso solo se le Procure interessate solleveranno riserve sul collaboratore.
Siamo certi che se Don Puglisi fosse ancora in vita, si batterebbe insieme a noi affinché la norma sui collaboratori di giustizia venisse cambiata in Parlamento, eliminando quel famigerato beta bloccante dei 180 giorni per dire tutto quello che sanno ,limite di tempo che rappresenta uno scandalo senza precedenti nella lotta alla mafia e un affronto a tutti noi che abbiamo perso i figli per mano di "cosa nostra".
In questi giorni in cui molto si parlerà e si scriverà del prete ucciso dalla mafia, auspichiamo che le coscienze rimordano fortemente a quei nostri parlamentari che hanno lavorato per mettere un limite temporale alle testimonianze dei collaboratori di giustizia che parlano di potenti organizzazioni criminali e di quanti si sono collusi con le stesse.
Auspichiamo che il Parlamento si interroghi sui propri doveri, provino tutti insieme un po' di vergogna per il modo che rasenta il delinquenziale, con il quale viene affrontato il problema dei morti ammazzati dalla mafia e provvedano a cambiare una norma che fa rivoltare nelle tombe i morti delle stragi mafiose terroristiche ed eversive.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili