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Comunicato su Massimo Ciancimino
Giovanna Maggiani Chelli (Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili)
10 febbraio 2010


Massimo CIANCIMINO , non è un collaboratore di giustizia, è testimone in un processo a Palermo.
Tra l'altro, Massimo Ciancimino, dice cose che strettamente ci riguardano, per questo interveniamo spesso.
Il figlio di "don Vito" parla di una trattativa fra Stato e Mafia che è costata la vita ai nostri figli, ma sono tutte cose chiaramente da verificare da parte dei Magistrati impegnati nel processo, i quali siamo certi come sempre applicheranno la legge.
Non capiamo quindi perché un testimone dice quello che sa su certi fatti e contemporaneamente sulla scia di tutto ciò si richiede una commissione d'inchiesta sui collaboratori di giustizia.
Cosa centrano i collaboratori di giustizia con Massimo Ciancimino?
Ormai siamo certi di avere sfinito, ma non è una commissione d'inchiesta su ciò che dicono i collaboratori di giustizia che serve, ma ridare ai collaboratori di giustizia tutto il tempo necessario per parlare su ciò che sanno sulle stragi del 1993, non quei miserabili 180 giorni sicuramente insufficienti ai fini degli accertamenti della verità sul massacro del 27 Maggio 1993.
Bisogna dare grande supporto ai collaboratori di giustizia che smascherano i retroscena sulle stragi mafiose del 1993, non cercare di metterli alle corde con minacce di commissioni d'inchiesta.
Ma di quali collaboratori di giustizia in realtà hanno paura coloro che si agitano così tanto? Cosa si teme possano dire coloro che sono disposti a collaborare sul massacro di via dei Georgofili?

Cordiali saluti

Giovanna Maggiani Chelli
Vice Presidente Portavoce
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Geoigofili