Gentilissimo Direttore
Ci rivolgiamo a quanti hanno seguito da vicino le nostre vicissitudini, soprattutto a quanti erano con noi a seguire i processi di Firenze per le stragi del 1993, a tutti Loro chiediamo un briciolo di indignazione davanti a quella doppia morale che questa mattina la figlia di Riina voleva farci ingoiare attraverso le pagine di un quotidiano.
Avremmo dovuto ingoiarci senza battere ciglio , così vorrebbe il diritto di cronaca, che la figlia di Riina è una bravissima ragazza , madre di tre figli , con un onesto padre in carcere a "41 bis" ingiustamente condannato visto che bambini Riina mai ne avrebbe uccisi, e con un marito che a causa del nome che lei porta , nome infangato dallo Stato, non trova lavoro.
Mai siamo stati contro la censura di stampa e mai lo saremmo, ma gli scoop usati come fu usato il tritolo sulla pelle dei nostri parenti in via dei Georgofili, ci fa arrabbiare e soffrire.
Perciò ora esterniamo il nostro pensiero in questa lettera che affidiamo a quanti pensano come noi che valga la pena di lottare ancora per la ricerca della verità sulle stragi del 1993, e trovare quindi la forza di rimandare al mittente ogni tentativo di far apparire che Salvatore Riina e la sua famiglia possono essere dei normali cittadini italiani vittime dell'ingiustizia.
Mai nessuno si sarebbe sognato di intervistare la figlia di Hitler in difesa del padre e della sua famiglia, divulgandone in modo martellante, attraverso i media, il contenuto della intervista stessa come stà avvenendo in queste ore.
Eppure il Magistrato Gabriele Chelazzi definì l'invasione di via dei Georgofili da parte di Riina come l'invasione dei nazisti su Ponte Vecchio.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Portavoce
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili