TITOLO: I' don't Exist
PRESENTAZIONE:
Il progetto e' composto da 64 piastre di terracotta interrate di dimensioni e spessore variabili mano a mano che ci si avvicina al centro. I diversi cerchi-livelli hanno per me segni e significati descritti nell'allegato n.2, ma durante la realizzazione del modello molte persone hanno inteso il lavoro in maniera diversissima. Questo e' fantastico perche' significa che il lavoro gioca su molteplici immagini culturalmente interiorizzate, ecco alcuni esempi: mandala, scala di conoscenza, teatro globale, labirinto, babele.
Questo lavoro credo non ponga domande ne' pretenda di dare risposte assolute, quello che ho cercato di fare e' chiamare in causa l'Essere Umano piu' riconoscibile (impronte e segni del corpo) piu' nudo e crudo possibile. Non voglio fare dell'esistenzialismo, vorrei soltanto che le persone non dimentichino di essere umane e non unicamente animali.
Vorrei che questo lavoro si mettesse a cantare dal "profondo" comune ad ognuno; che parlasse alla gente tutta in modo immediato, didattico o didascalico che dir si voglia; che portasse chiunque e non unicamente gli "addetti ai lavori" ad intendere quel modo grezzo, brutale, esplosivo che e' il gesto di sopravvivenza del pensiero umano - creativo - costruttivo (il centro di legno scavato).
Sulle piastre e' sempre presente - assente il corpo (credo sia forse la causa piu' autentica che ci rimane oltre l'immaginazione).
Credo che le impronte, le forme organizzate per un fine, i segni e i simboli del corpo siano ancora piu' forti della sua presenza stessa.
Essi vivono nella memoria comune di chi sa ascoltare la bellezza dell'esserci nonostante tutto. Credo questo lavoro parli, senza volerlo precisamente, di Fausto e Iaio, che stanno dormendo qui nel "profondo" della memoria.
DATI TECNICI:
La realizzazione del lavoro prevede l'utilizzazione di argilla semirefrattaria, piu' elastica e resistente dell'argilla comune. Per la formatura delle piastre saranno necessari 4 stampi negativi in gesso, uno per ogni serie di grandezza, in modo da produrre giornalmente 4 piastre, dalla piu' grande alla piu' piccola. Le piastre verranno trattate per esterno e cementate sul retro, in modo da garantire solidita' e immobilita' dal luogo dell'installazione.
Date le dimensioni (560 cm.) a grandezza umana del lavoro, la sua collocazione prevede un luogo aperto dotato di un certo respiro, conoscendo molto poco Milano posso limitarmi a indicare luoghi che idealmente potrebbero accoglierlo come: l'incrocio di due stradine di un parco pubblico o il centro di una piazza pedonabile in costruzione. L'ideale insomma sarebbe un luogo senza auto e stress, per riflettere giusto il tempo di un'immagine comune.
BIOGRAFIA ESSENZIALE:
Valentina Sartori è nata a Bolzano nel 1977. Dal 1991 studia arte diplomandosi in grafica pubblicitaria e fotografia presso il liceo artistico sperimentale di Bolzano, attualmente e' iscritta al terzo anno di decorazione all'Accademia di Belle Arti di Bologna, vive e lavora a Bologna da cui tuttavia si sposta frequentemente per viaggiare.