Il mestiere del cronista é cosa ardua ma lo si può fare in due modi: lavorare con passione, competenza e lungimiranza (giornalista) oppure occultando le verità per un interesse di "casta" (scribacchino).
L' estensore dell'articolo del quotidiano "Il Giornale" sembra aver scelto la seconda strada, la più comoda.
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci detto Iaio, non erano "due autonomi", bensì due ragazzi che lottavano per una società migliore, che realizzavano la controinformazione sullo spaccio dell'eroina a Milano.
Non sono stati uccisi il 18 marzo 1978 in "condizioni mai chiarite", bensì in un agguato efferato, compiuto da killer di destra in contatto con la Banda della Magliana e, con ogni probabilità, protetti da pezzi degli apparati dello Stato (servizi segreti), come ampiamente provato dalle carte giudiziarie; inoltre dopo l'archiviazione del novembre 2000, i due ragazzi sono stati riconosciuti "vittime del terrorismo", in base alla legge 466 del 18 agosto 1980.
Leggere e informarsi dovrebbe essere il compito primario di un giornalista, ma nel "paese della vergogna" anche lo scribacchino è funzionale.
Per quanto concerne il murales, si precisa che gli articoli pubblicati sono pieni di inesattezze, tanto da far pensare che la loro stesura sia dovuta a ben altri motivi che non la critica al fatto in sé (oltre ad una evidente volontà di cancellare una memoria che per intere generazioni, di qualsivoglia idea politica, rappresenta un ricordo non felice).
Se è vero che chiunque è libero d'affermare ciò che più gli aggrada, da un punto strettamente "artistico" appare quantomeno illogico equiparare le "TAG" che appaiono sui muri della Nostra Città con un "Murales", peraltro realizzato con tutte le dovute autorizzazioni.
Il murales di cui si parla rientra in un progetto inserito nella legge 9 della Regione Lombardia sulla cultura, intitolato: un murales per la memoria e presentato alla Provincia di Milano ( a giorni uscirà la delibera con le graduatorie del bando); è in corso di realizzazione da un gruppo di ex compagni di classe di Fausto Tinelli ed ex professori del Liceo Artistico Hajech.
Si rammenta che lo spazio in oggetto è stato concesso dall'azienda Municipalizzata, proprietaria dei muri, e la concessione non fa altro che confermare un' attenzione da parte di alcuni soggetti al senso civico ed alla memoria storica della Nostra Città.
Si rende noto inoltre che gli Agenti della Polizia di Stato nella serata del 20 c.m. non hanno richiesto le generalità dei presenti in Via Mancinelli, come da voi esposto nell'articolo: non è un problema per alcuno di noi render pubblica la propria identità.
Ribadiamo: stiamo rinnovando la memoria di un fatto storico, politico e sociale che ha segnato l'epoca della fine degli anni 70, che ha segnato le nostre vite e che ha lasciato le famiglie dei due amici senza la dovuta giustizia.
L'Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio
La Commissione di lavoro sul progetto "un murales per la memoria"
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articolo uscito su "Il Giornale" il 23 settembre 2007 (366 Kb - Formato TIF) Leggete l'articolo uscito su "Il Giornale" il 23 settembre 2007, a cui rispondono L'Associazione familiari e amici di Fausto e Iaio e La Commissione di lavoro sul progetto "un murales per la memoria" |