"Terre di mezzo" pubblica in un libro a colori, una selezione dei messaggi lasciati sulla cancellata di piazza Alimonda dopo la morte di Carlo Giuliani durante il G8 del 2001.
Con i contributi dell'antropologo Marco Aime, del linguista Lorenzo Coveri, della sociologa Donatella Della Porta e dello storico Antonio Gibelli.
Agende, disegni, messaggi scritti su sacchetti del pane, pacchetti di sigarette, tovaglioli di carta, biglietti del treno. Dal 20 luglio 2001 a Genova la cancellata di piazza Alimonda è diventata luogo di memoria collettiva, spazio dove i fatti che portarono all'uccisione di Carlo Giuliani sono rimasti impigliati e continuano a echeggiare.
Persone di ogni età e condizione, la maggioranza delle quali non ha mai conosciuto Carlo, hanno sentito il bisogno di lasciare una traccia del loro passaggio e delle emozioni sperimentate: messaggi di madri e diari di adolescenti, incoraggiamenti alla resistenza, pensieri di scoramento e di commozione, riflessioni di ex-militanti e genitori che aggiungono poche righe in calce al disegno di un bambino, ma anche santini di padre Pio, cd musicali, cartoline spedite a Carlo in "piazza Carlo Giuliani ragazzo" e consegnate dal postino sulla cancellata.
I messaggi sono organizzati in cinque sezioni: parole da toccare (messaggi lasciati sui supporti materici più diversi), itinerari (messaggi scritti su biglietti del treno, testimonianze di un "pellegrinaggio laico" alla piazza), appartenenze (messaggi che riferiscono a reti, associazioni, fedi), generazioni (messaggi di madri, padri, bambini), emozioni (agende di adolescenti, quaderni collettivi).
Oggi la cancellata è stata "bonificata" e i messaggi non ci sono più. L'Archivio ligure della scrittura popolare li ha raccolti e l'editore "Terre di mezzo" ne pubblica una selezione.
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