IL PRIMO dei "devastatori" condannati è già in galera. Alberto Funaro, l'infermiere romano di 44 anni che fino all'altro ieri non aveva detto a nessuno del processo («Se mi assolvono, magari la direzione sanitaria non lo viene nemmeno a sapere »), si è presentato ieri pomeriggio in questura accompagnato dal suo avvocato, Simonetta Crisci. E in serata si è costituita a Milano anche Marina Cugnaschi.
Anna Canepa, il pm che ha gestito l'inchiesta sui Black Bloc e formulato l'accusa di 'devastazione e saccheggio' che si è tradotta nelle pesantissima sentenza di venerdì, spiega: «Fu una scelta meditata a lungo, ragionata. Condivisa. E inevitabile, perché Genova in quei giorni era stata davvero devastata, saccheggiata da chi impedì a tutti gli altri di manifestare democraticamente ». In mattinata dal tribunale di Genova erano partiti gli ordini di carcerazione per quattro delle cinque persone condannate venerdì sera dalla Cassazione. La pena è nel frattempo sospesa per Ines Morasca, giovane educatrice messinese che con il proprio compagno (Dario Ursino, di professione grafico, un altro degli imputati: per lui un nuovo processo d'appello) ha avuto da poco una bambina. Nel futuro prossimo, la mamma dovrà comunque passare sei anni e mezzo in galera. Saranno invece eseguite nelle prossime ore le ordinanze nei confronti di Vincenzo Vecchi (12 anni e 6 mesi), Marina Cugnaschi (11 anni e 6 mesi) e Francesco Puglisi (14 anni). Per Laura Tartarini, legale di quest'ultimo, quella della Cassazione è stata «una pronuncia poco coraggiosa» e basata su un reato, quello di 'devastazione', che «risale ai tempi del fascismo e al Codice Rocco».