Oggi, nove anni dopo quel 20 luglio 2001 il Comitato Piazza Carlo Giuliani (dal nome di quella targa scarabocchiata con lo spray blu diverse volte che ancora esiste-resiste in rete) dà nuovamente appuntamento a piazza Alimonda nel pomeriggio. Sin dal primo anniversario la famiglia di Carlo e i suoi amici l'hanno pensato come un incontro per condividere musica, suoni, «Per non dimentiCarlo».
Oggi ci saranno tra gli altri Renato Franchi e l'Orchestrina del suonatore Jones, Alessio Lega, Luca Lanzi e la Casa del vento e la compagnia teatro degli Zingari con «Luoghi del delitto» che presenta letture anche di «Lamento in morte di Carlo Giuliani» e «Con il nome di mio figlio».
Ma intanto qualcosa di nuovo è passato: il Comitato è diventato qualcosa di più grande, grazie a una rete che si chiama reti-invisibili.net e raccoglie comitati, associazioni, parenti, tutti quelli che negli anni hanno deciso di capire qualcosa su morti misteriose, su qualcuno ucciso in piazza dalla pistola di un carabiniere come Carlo Giuliani o Francesco Lorusso, arrestato per un'infrazione stradale e sparito in una caserma come Stefano Frapporti o ucciso per strada come è successo a Federico Aldrovandi o sparito in un ospedale psichiatrico come Francesco Mastrogiovanni. È Haidi Giuliani che dal 2003 ha lavorato perché nascesse questo sito, ma non aspettate che ve lo racconti lei («c'è reti invisibili, è importante» è il commento che riuscite a strapparle). Lo ha sottolineato Francesco Barilli, il mediattivista che se ne occupa in una due giorni organizzata dal Comitato, «Vittime di stato - Quale giustizia?» al quale hanno partecipato anche le figlie di Giuseppe Pinelli e la sorella di Iaio Iannucci: «pensavo di fare un lavoro di ricostruzione storica da Portella delle ginestre a oggi e invece mi sono reso conto che ci sono decine di vittime collaterali e solo quelle in cui parenti o amici hanno cercano testardamente la verità resistono nella memoria collettiva».
In questi giorni è nata l'idea di creare un call center con una rete di avvocati affidabili. Perché come dimostra il caso Cucchi, quello di Frapporti e per certi versi anche Giuliani, «un avvocato che stia dalla tua parte, specie nelle piccole città è la prima cosa necessaria» commenta Gilberto Pagani degli Avvocati europei democratici.
Intanto stamattina si guarda a un altro pezzo di futuro: il 2011, quando in occasione dei 10 anni dal G8 associazioni e pezzi di movimento hanno intenzione di collaborare per una riflessione sul capitalismo e la globalizzazione di questo decennio, l'evoluzione del controllo e la militarizzazione, i beni da difendere, il lavoro. Nuovamente a Genova, dieci anni dopo. Se ne parla stamattina all'Auditorium Sant'Agostino in piazza Sarzano. Domani fiaccolata notturna alla caserma Diaz.